Il destino di Ansaldo Energia potrebbe decidersi oggi. Il cda di Finmeccanica valuterà le proposte ricevute per la controllata in vendita: non c'è fretta, ma non sono previsti rinvii, neppure per la crisi di governo.
L'ad Giuseppe Orsi lo ha detto apertamente: «È un processo che è nelle mani di Finmeccanica, del suo consiglio e che stiamo portando avanti. Come tutte le merger and acquisition richiedono il loro tempo. Come ho già detto, voglio una vendita corretta e non affannata». Il manager non ha voluto rivelare se ci sia un'offerta in posizione privilegiata: «Stiamo valutandole tutte in modo coerente», si è limitato a commentare.
Sul tavolo ci sono comunque tre proposte per il 55% della società genovese (partecipata al 45% dal fondo americano First Reserve): l'ultima, in ordine di tempo, è anche l'unica italiana.
Si tratta della cordata guidata dal Fondo strategico (della Cassa depositi e prestiti) e composta da Energia Brescia -coordinata dal Gruppo Camozzi -, Acciaierie Venete e l'imprenditore Davide Usberti. Agli imprenditori lombardo-veneto-emiliani si sono poi aggiunte la Banca Carige e l'omonima Fondazione: l'ha confermato ieri lo stesso presidente dell'istituto di credito Giovanni Berneschi, precisando quindi che sull'offerta «stiamo ancora discutendo». In pista ci sono poi i tedeschi di Siemens, che si sono fatti avanti per primi con 1,3 miliardi di euro e l'intenzione di salire ben sopra il 55%, e i coreani di Doosan. Le intenzioni di Finmeccanica sarebbero quelle di chiudere entro l'anno, o quantomeno di arrivare alla definizione di «proposte contrattuali conclusive e irrevocabili» per il piano di dismissioni da un miliardo di euro, come stabilito dall'ultimo cda di novembre: ma è più probabile che la cessione si concluda a gennaio o febbraio 2013. La Borsa, comunque, scommette su un esito positivo a breve (+2,76% il titolo in Piazza Affari) anche per l'altro dossier aperto: quello di Avio.
L'azienda dell'aerospazio, controllata all'81% dal fondo di private equity Cinven e partecipata al 14% da Finmeccanica, è contesa tra l'americana General electric e la francese Safran, che però sarebbe in vantaggio, avendo presentato un'offerta migliore sia per il prezzo che per il progetto industriale.
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