Economia

"Antares Vision sarà paladina del made in Italy nel mondo"

L'ad della società quotata all'Aim: "Grazie ai nostri sistemi di tracciamento, merci e persone più sicure"

"Antares Vision sarà paladina del made in Italy nel mondo"

Da spin-off dell'Università di Brescia a multinazionale leader nelle tecnologie per la protezione del prodotto quotata all'Aim (ma in procinto di passare al mercato principale). Antares Vision, realtà tecnologica italiana nata «dall'incoscienza e dalla passione di due studenti per l'opto elettronica», racconta l'ad e fondatore Emidio Zorzella a il Giornale è diventata quello a cui aspirano tutte le start-up. Oggi, grazie alle sue diverse applicazioni, si candida a diventare «la paladina del made in Italy sul fronte della tecnologia e della sicurezza».

Quali sono in concreto i vostri campi d'azione?

«L'azienda crea e fornisce sistemi di ispezione per il controllo qualità, soluzioni di tracciatura per l'anticontraffazione, e sistemi di gestione intelligente dei dati. Un mondo che coinvolge il settore farmaceutico, quello biomedicale, il food, ma anche cosmetica e beverage. Inoltre con la recente acquisizione di Convel, specializzata nella tecnologie di ispezione per l'industria farmaceutica, abbiamo messo un altro tassello nel percorso di rafforzamento del nostro business».

Un mondo che ha bisogno di ancor più sicurezza nel post Covid?

Per i prodotti la parola d'ordine è trasparenza, grazie alle nostre soluzioni dedicate all'ispezione e alla tracciatura. Per le persone abbiamo pensato a una soluzione integrata per la gestione automatizzata degli accessi: TrackMyHealth, il nuovo sistema di sicurezza che controlla il distanziamento attraverso termoscanner e controlli biometrici.

Come state impiegando questi sistemi?

«Sfruttiamo una tecnologia che è integrabile con eventuali sistemi di sorveglianza già esistenti, in diverse tipologie di attività come aziende, banche, pubblici uffici, centri commerciali e superfici retail di grandi dimensioni, così come spazi pubblici quali centri fieristici, stazioni e aeroporti. Siamo fornitori di pubblico e privato sia in Italia, sia all'estero».

La vostra presenza internazionale è già forte, qual è il vostro prossimo obiettivo?

«Siamo presenti in oltre 60 paesi nel mondo con 4 sedi in Italia, 12 sedi estere, 2 centri di innovazione e ricerca in Italia e Irlanda e una rete di oltre 30 partner, ma se il 60% del business è in Europa, i nuovi mercati chiave sono i mercati emergenti (Brasile, Cina, India e Russia) e il Nord America. Nel 2019 il valore della produzione proforma ha raggiunto 149,5 milioni di euro».

Quanto vale il mercato a stelle e strisce?

«Siamo il numero uno non americano, ma puntiamo a diventare un po' più americani e la strada potrebbe essere quella di una crescita per linee esterne, cercando un'opportunità tra aziende che abbiano sinergie con le nostre risorse umane, il motore e il valore della nostra azienda».

Avete un azionariato stabile, dove vi vedete tra dieci anni?

«La maggioranza è detenuta al 73,9% da Regolo (società mia e dell'altro socio fondatore Massimo Bonardi). Poi il nostro business ha coinvolto, nel tempo, investitori come Guido Barilla che nel 2018 ha riunito diversi imprenditori in una finanziaria, la Sargas, che ha il 13,8% di Antares Vision e conta tra i soci la milanese Texina, Antonio Belloni, direttore generale del gruppo Lvmh; H14, la holding dei tre fratelli Berlusconi Barbara, Eleonora e Luigi; e Magenta Consulting. Tra dieci anni ci vediamo come i leader italiani delle soluzioni tecnologiche per la sicurezza di cose e persone.

Vogliamo dare vita a un polo che tuteli il made in Italy nel mondo».

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