Economia

Arriva un'altra bomba sugli statali: perché il Tfr diventa "irraggiungibile"

Continua l'attesa per i lavoratori della Pubblica amministrazinone autorizzati a richiedere un anticipo fino a 45.000 euro sull'indennità di servizio (Tfs/Tfr): solo 4 banche hanno aderito all'iniziativa.

Arriva un'altra bomba sugli statali: perché il Tfr diventa "irraggiungibile"

Tutto tace - immobile - in attesa di una nuova svolta. Continua l'attesa per i dipendenti della Pubblica amministrazione autorizzati a richiedere un anticipo di un massimo di 45.000 euro sull'indennità di servizio, sia in relazione al Tfr che al Tfs. I tassi di interesse previsti dall'accordo effettuato tra banche e Abi (Associazione bancaria italiana) sono risultati troppo bassi per generare beneficio alle stesse banche, defilatesi così una dopo l'altra. Adesso, come riportato da Il Messaggero, sono rimasti solamente quattro gli istituti di credito a garantire l'anticipo dell'indennità per i dipendenti statali.

Interessi troppo bassi

Il fuggi fuggi generale delle banche ha preso il via dallo scorso novembre, da quando l'INPS ha fornito ai lavoratori della Pa le indicazioni necessarie per l'accesso al finanziamento previsto del Tfs/Tfr, sbloccando a tutti gli effetti le certificazioni necessarie per l'anticipo di un massimo di 45.000 euro. Il tasso d'interesse dello 0,40% in più rispetto al rendimento medio del titolo pubblico, decisamente poco accattivante per le banche, ha poi portato ad un dileguarsi di 9 dei 13 istituti di credito inizialmente aderenti all'accordo. La prima a farsi da parte, lo scorso 20 novembre, è stato la Banca Adria Colli Euganei: a ruota hanno poi seguito le altre. Ora ne sono rimaste solo 4.

Continua l'attesa

"I maggiori istituti di credito propongono fuori dall'accordo quadro prestiti garantiti dal Tfs/Tfr a tassinettamente più elevati e dunque ai lavoratori pubblici non rimane che rivolgersi alle poche banche convenzionate ancora in circolazione. Risultato? La strada per ottenere l'anticipo è tutta in salita", così il segretario generale Confsal-Unsa Massimo Battaglia ha avvertito i lavoratori della Pubblica amministrazione in merito alle tempistiche - ancora lunghe - per poter usufruire dell'anticipo sulla liquidazione. I 6-18 mesi originariamente previsti, infatti, sembrano destinati ad allungarsi a causa della scarsa partecipazione delle banche e della conseguente mancanza di risorse. Intanto, il ministero della Pubblica amministrazione ha recentemente ripreso gli Enti, sollecitandoli a presentare le informazioni necessarie per permettere ai propri dipendenti di usufruire della possibilità offerta secondo il decreto del governo, reso attivo dalla scorsa estate dopo l'approvazione del decreto attuativo e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Nonostante questo, però, non sembra essersi verificata ancora nessuna accelerata.

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