Altro che risparmi, tra poco più di due settimane gli italiani saranno chiamati a pagare la seconda rata dell'Imu, una sorta di patrimoniale: scadrà infatti il 16 dicembre il termine ultimo per la tassa sull'Imposta municipale unica. Ma, in tempi di pandemia, c'è giustamente chi storce il naso.
"Con quali soldi?"
"Mentre la politica si occupa della patrimoniale che non c'è (quella proposta da una parte del Pd e Leu), il prossimo 16 dicembre dovrà essere pagata la seconda rata 2020 della patrimoniale che c'è, vale a dire l'Imu", ha affermato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. "Si tratta, lo ricordiamo a coloro i quali sembrano dimenticarlo, di un'imposta che pesa per ben 22 miliardi di euro l'anno e che colpisce le famiglie, il risparmio diffuso, la voglia di investire nell'Italia anziché indirizzare altrove i frutti del lavoro. Riguarda case, negozi, uffici, terreni.
Il Governo nazionale non ne vuole sapere nè di abolirla nè, quantomento, di posticiparla. Si parlava anche di una possibile riduzione, secondo quanto proposto dall'opposizione, ma per il momento tutto tace. Ed il danno per chi si trova in difficoltà da mesi sarà molto alto. "Dovrà pagarla anche chi ha l'immobile sfitto, chi lo ha inagibile, chi non riceve il canone da mesi, chi addirittura si è visto requisire l'abitazione o il locale dallo Stato attraverso il blocco degli sfratti", sottolinea Spaziani Testa.
Nelle ultime ore esponenti della maggioranza sarebbero contrari a qualsiasi ipotesi di patrimoniale ma, per il momento, le parole non hanno seguito nei fatti. "Coerenza vorrebbe che questa posizione fosse accompagnata da qualche riflessione sull'Imu, magari sulla scorta della proposta dell'opposizione di ridurla del 30%. Invece, nulla, tutto tace. E il 16 dicembre la patrimoniale andrà pagata, chissà con quali soldi", incalza il presidente di Confedilizia.
"Contrari a qualsiasi patrimoniale"
Dall'opposizione si alza la voce del deputato Andrea Mandelli, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio, che dichiara tutta la contrarietà a "qualsiasi patrimoniale. A quella ventilata da un emendamento alla manovra, e che ci auguriamo non debba mai vedere la luce, e a quella che, come giustamente rilevato da Confedilizia, già grava sugli immobili degli italiani sotto forma di Imu".
A ridosso del Natale, 22 miliardi di euro richiesti agli italiani, in un momento di così grave difficoltà, potrebbe dare la mazzata definitiva anche ad un minimo di serenità natalizia.
"Colpire il mattone è un vecchio vizio della sinistra che oggi più che mai dimostra tutti i suoi limiti: si parla di 22 miliardi tolti all'economia reale, alla possibilità di investire, a quei consumi che tanto stanno stentando anche a ridosso del Natale. Il risparmio degli italiani, anche quello investito nel mattone, non è nella disposizione del governo", conclude Mandelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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