"L'emendamento resta". Sul nodo patrimoniale, il deputato del Partito democratico, Matteo Orfini, non fa passi indietro e sostiene l'emendamento di cui è firmatario, insieme ad altri deputati Dem e Leu, che prevede l'introduzione di un'imposta ordinaria "sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500.000 euro". La nuova tassa andrebbe a sostituire l'Imu e il bollo sui conti correnti di deposito titolo.
La proposta del gruppo di parlamentari, però, non solo non ha convinto l'opposizione, che si è schierata contro l'emendamento, ma ha anche creato scompiglio all'interno della maggioranza, scatendando una lite. In mattinata, infatti, fonti del Pd erano intervenute per sottolineare come l'emendamento fosse il frutto di un'azione individuale e non una decisione del partito, discostandosi di fatto dalla proposta di introduzione di una patrimoniale. Contrari alla proposta anche il Movimento 5 Stelle e Italia Viva, oltre al ministro Francesco Boccia, che aveva commentato: "Non è stata mai fatta una proposta in questo senso. Se poi si apre un dibattito su uno dei tanti emendamenti che vengono presentati, va bene ma si tratta di un emendamento sottoscritto da due deputati... La posizione del Pd e e del governo è chiara: noi siamo per la riduzione delle tasse e per una lotta senza quartiere all'evasione". Critica anche Debora Serracchiani, che ospite a Tagadà, il programma in onda su La7, ha affermato: "Un parlamentare può legittimamente presentare emendamenti a sua firma, ci mancherebbe. Ma quello sulla patrimoniale non è un emendamento del gruppo Pd, non lo ha messo nel programma di governo con questa maggioranza, non è un punto all'ordine del giorno. In un momento come questo, semmai, si dovrebbero togliere le tasse".
"Dal governo dicono che la patrimoniale non si farà perché non è nel programma del Pd né in quello del governo- aveva commentato Matteo Orfini - Peccato non lo siano tre quarti delle cose che stiamo (giustamente) facendo per fronteggiare l'emergenza. Una norma giusta ed equa non può essere un tabù". E, intervendo a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio 1, affonda: "L'emendamento resta", spiegando la possibilità che dalla patrimoniale arrivi un aiuto per chi è in difficoltà. "Siamo in un momento di gravissima crisi - dice Orfini - e l'idea di chiedere un contributo a chi ha di più non mi sembra una bestemmia. Mi pare anzi una norma moderata, altro che Matteo Salvini, che ha parlato di crimine".
E alla domanda su un possibile ritiro dell'emendamento, il deputato risponde: "Nemmeno per sogno, l'emendamento resta e poi il Parlamento farà la sua valutazione". Ma è possibile che passi? "Noi contiamo di convincere un po' di persone - risponde Orfini - le cose cambiano, anche quando dicevo di abolire i decreti sicurezza mi dicevano di no e poi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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