Economia

Assoallestimenti: "Data certa e regole per far ripartire le fiere, il nostro settore è quasi al collasso"

Appello del presidente di Asal Sandro Stipa al governo: "Il sistema fieristico italiano è un asset strategico del Paese e iI comparto degli allestitori è fermo da oltre un anno, i fatturati sono praticamente azzerati"

Assoallestimenti: "Data certa e regole per far ripartire le fiere, il nostro settore è quasi al collasso"

"Le richieste al governo da parte di due delle più importanti manifestazioni fieristiche in Italia - Salone del Mobile di Milano e Salone del Libro di Torino - non possono che trovare il nostro pieno sostegno. Il sistema fieristico italiano è un asset strategico del Paese di cui facciamo parte e su cui crediamo sia indispensabile che il governo faccia una riflessione, in modo da garantire una ripartenza certa in totale sicurezza”, Sandro Stipa, presidente di Asal- AssoAllestimenti di FederlegnoArredo lancia ancora una volta un appello all'Esecutivo perché il settore è vicino al collasso.

“Il comparto degli allestitori fieristici, che come Asal rappresentiamo, è fermo da oltre un anno, i fatturati sono praticamente azzerati, i ristori sono davvero una goccia in mezzo al mare - aggiunge il presidente di Asal -, ma una data certa per la ripartenza e regole chiare per tornare a lavorare sarebbero almeno quella luce in fondo al tunnel per un settore ormai al collasso. Fare allestimenti è un lavoro complesso che non può prescindere da una pianificazione almeno di 6 mesi e da un’organizzazione puntuale: sono queste le premesse indispensabili di cui le aziende hanno bisogno”.
“Da parte nostra c’è la totale collaborazione per sedersi a un tavolo con tutti gli attori in campo e capire quali siano le regole giuste per consentire una ripartenza delle fiere in totale sicurezza che credo avrebbe anche un alto valore simbolico per il ritorno alla normalità di tutto il Paese”, conclude Stipa.

In Italia, ricordiamo, le aziende di puri allestitori sono almeno 350, con un fatturato annuo stimato in 2 miliardi di euro e a queste si aggiunge una filiera estesa che si avvale di service molto piccoli come audio, luci, video, consorzi e cooperative di montaggio, trasporti e pulizia, noleggio di arredi per gli stand. Decine di migliaia di lavoratori, spessissimo con partita Iva.

E se il numero dei dipendenti a tempo indeterminato è di circa 5mila unità, gli altri addetti ai lavori si moltiplicano in modo esponenziale soprattutto nei mesi di picco delle grandi fiere, basti pensare che nel periodo di allestimento del Salone del Mobile nel giro di dieci giorni in Fiera Milano a Rho ci sono circa 14mila addetti al lavoro.

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