Asta Bot senza applausi Bankia, caduta infinita

Asta Bot senza applausi Bankia, caduta infinita

Anche un evergreen come il Bot risente delle tensioni nell’area euro legate alla crisi greca e spagnola. Impossibile, del resto, pretendere di isolare dall’attuale contesto macroeconomico l’asta con cui ieri il Tesoro ha offerto 8,5 miliardi di semestrali. Il risultato è stato confortante dal punto di vista della domanda, pari a 13,6 miliardi. È un segnale di affidabilità nei confronti dell’Italia, anche se resta da vedere quanta parte dei Buoni è stata assorbita dalle banche nazionali, e quanta è finita in mani straniere. Inoltre, la spinta all’acquisto è stata determinata dal minor quantitativo messo sul mercato da via XX Settembre rispetto ai 12,7 miliardi di Bot venuti a scadenza. Infine, l’appetibilità del semestrale italiano era legata al fatto che il nuovo titolo, prima del collocamento, quotava su livelli molto vantaggiosi sia rispetto ad altri bund tricolori con la stessa scadenza, sia rispetto a titoli esteri, come il Letras iberico.
Il coté più delicato è però quello dei rendimenti, saliti al 2,104% contro l’1,772% registrato ad un’asta analoga a fine aprile. Di fatto, i tassi sono tornati «ai livelli di agosto 2011», afferma l’ex ministro Renato Brunetta, secondo il quale «siamo ancora in piena bufera» anche per colpa delle scelte del governo «che peggiorano la situazione». Sotto un profilo più tecnico, gli analisti tendono a non mettere in correlazione la risalita dello spread tra Btp e Bund registrata subito dopo l’asta, tanto più che la chiusura è avvenuta a quota 438. Il differenziale, suggerisce un trader, «non si muoverà molto dai 450 punti fino a quando non arriveranno notizie decisive dalla Spagna o dalla Grecia». Gli operatori restano così fiduciosi in vista dell’asta di oggi dei Btp a 5 e 10 anni per un importo compreso tra 4,5 e 6,25 miliardi.
Ben diversa è la situazione, sempre da allarme rosso, dello spread Bonos-Bund (509 punti ieri rispetto ai 511 di lunedì scorso). La Spagna continua a far paura, al punto che l’euro è sceso sotto gli 1,25 dollari, minimo da 22 mesi, dopo che l’istituto centrale spagnolo ha avvisato che il Paese proseguirà in recessione anche nel secondo trimestre. Il governatore Miguel Angel Fernandez Ordonez ha inoltre annunciato che lascerà l’incarico il prossimo 10 giugno, in anticipo di un mese sulla scadenza del mandato. La Borsa di Madrid è crollata di un altro 2,34% dopo il -2,17% d’inizio settimana, mentre le altre Borse (+0,4% Milano) hanno sfruttato le voci di interventi straordinari da parte della Bce a sostegno dell’economia europea e, soprattutto, per tamponare la grave crisi che sta contagiando i Paesi in maggiore difficoltà.

Mentre prosegue la caduta libera di Bankia (-16,18%), fonti del governo Rajoy hanno precisato che i 19 miliardi di aiuti chiesti dall’istituto iberico verranno reperiti attraverso l’emissione di nuovo debito. Sembra quindi tramontare l’ipotesi di uno scambio di azioni con debito sovrano che poi la banca avrebbe potuto utilizzare come collaterale per i prestiti della Bce.

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