Aumento Mps, la Borsa ci crede: +19%

Lovaglio cerca investitori, le mosse di Anima e Axa. Scambiato il 2,6% del capitale

Aumento Mps, la Borsa ci crede: +19%

Mps si gode un giorno di Borsa da superstar, con un progresso del 19 per cento. A fine seduta, è passato di mano circa il 2,6% del capitale e il titolo è stato più volte sospeso per eccesso di volatilità, dopo aver toccato un massimo a quota 0,375 euro per azione (+21,5%).

Uno sprint figlio di una capitalizzazione di mercato poco oltre i 306 milioni e quindi sensibile a tutti i movimenti. Ma è un fatto che ci sia un clima di ottimismo intorno all'aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che dovrebbe andare in scena entro la metà di ottobre. L'ultimo passaggio, formale, sarà giovedì quando l'assemblea degli azionisti sarà chiamata a dare il via libera definitivo. A quanto pare, l'ad Luigi Lovaglio sembra fiducioso anche per quella parte di aumento, da 900 milioni, che dovrebbe arrivare dal mercato (1,6 miliardi arriveranno dal Mef, azionista al 64%). «Mps ha un enorme potenziale e farà emergere in modo risolutivo il proprio valore», ha detto a Mf sabato il banchiere, secondo cui l'ingresso di anchor investor è «un'opzione che guardiamo con interesse» mentre non è da escludere che banche interessate all'M&A «possano affacciarsi» già durante l'aumento.

Di certo, all'euforia ha contribuito la notizia, dei giorni scorsi, della disponibilità di Anima a iniettare fino a 250 milioni di euro. Anche Axa potrebbe dare manforte, con la prospettiva di difendere la sua partnership nella bancassicurazione.

Sullo sfondo dell'operazione, che servirà a finanziare il piano da 3.500 uscite incentivate e gli investimenti per il rilancio, c'è però anche la mano della politica. Il prossimo 25 settembre, infatti, ci saranno le elezioni, dove la coalizione di centrodestra, e in particolare Fratelli d'Italia, sembra essere largamente favorita dai sondaggi. Sul tema si è espresso il coordinatore del dipartimento Economia e finanza di Fratelli d'Italia, Maurizio Leo, che da parte sua invita a rinviare la decisione sull'aumento di capitale. «È un momento difficile ed è meglio aspettare il nuovo governo», ha sottolineato.

I tempi della politica, tuttavia, rischiano di non andare d'accordo con quelli, molto più rapidi, della finanza. Gli analisti di Intesa Sanpaolo, infatti, hanno fatto notare che l'aumento deve essere completato entro fine anno «per finanziarie le uscite di personale, che genereranno oneri una tantum da 800 milioni nel 2022 e risparmi per 270 milioni dall'anno successivo, tanto più considerando «l'impatto dei requisiti regolamentari che colpirà il capitale della banca dal prossimo anno».

E se è vero che c'è urgenza di liquidità a Rocca Salimbeni, rimangono gli interrogativi sui rischi di recessione e il panorama geopolitico instabile che potrebbero anche rendere insufficienti i 2,5 miliardi previsti.

In Borsa, nel frattempo, si è scatenato un rally sui bancari - ieri Bper ha guadagnato il 4,97%, Intesa Sanpaolo il 3,43% e Unicredit il 2,31% - dopo il rialzo dei tassi d'interesse della Bce. Una prospettiva che favorirà gli utili delle banche, ma per ottenerli Mps dovrà prima di tutto continuare a esistere.

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