Economia

Auto, il 2020 parte in frenata: -7,6%

Epidemia, Brexit, guerra al diesel condizionano il mercato. Crescono le elettriche

Auto, il 2020 parte in frenata: -7,6%

Tra incubo Coronavirus (nuova vittima il Salone di Pechino, previsto in aprile, che salta, come è avvenuto per il Gran premio di F1 a Shanghai) e Brexit avvenuta, demonizzazione del Diesel e dinamiche del mercato, l'inizio del 2020 si è aperto con un pesante -7,6% al capitolo immatricolazioni di vetture in Europa. E domani mattina, alla presentazione, a Milano, del Salone dell'auto di Ginevra, dal 5 al 15 marzo, sono attese le ulteriori rassicurazioni da parte del presidente Maurice Turrettini sul regolare svolgimento dell'evento.

Il settore dell'auto è tra i primi a risentire dei contraccolpi che arrivano dall'economia, come anche dalle situazioni d'incertezza. E alla crescita, in termini percentuali, del mercato delle automobili elettriche, non corrisponde l'erogazione di incentivi pesanti che consentano il passaggio, a tale alimentazione, a un numero significativo di persone e aziende. «Anche perché - rileva Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - non vi sono, in questo momento, le condizioni necessarie affinché richieste di incentivi pesanti possano essere accolte. Il quadro economico è in rallentamento e l'effetto Coronavirus potrebbe penalizzare fortemente anche gli acquisti di veicoli».

Il calo delle immatricolazioni a gennaio riguarda tutti i più importanti mercati europei: Francia -13,4% (+258% e 8,2% di quota le auto elettriche), Spagna -7,6% (elettriche +172% e 1,9% di quota) Germania -7,3% (elettriche +61% e 3% di quota)), Regno Unito -7,3% [elettriche +204% e 2,7% di quota), Italia -5,9% (+546% gli acquisti di veicoli a emissioni zero, per una penetrazione sulle vendite complessive dell'1,2%). La domanda di auto diesel scende del 20% in tutti i cinque principali mercati (penetrazione del 29,6%), con l'Italia (-23,6%) che mantiene, comunque, la quota di questi veicoli più elevata: 33,3%.

Con il mercato in calo, aumenta la preoccupazione dei costruttori, alle prese, in questo 2020, con le nuove stringenti normative Ue in tema di emissioni. «Per il raggiungimento degli obiettivi - commenta Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae - il settore deve affrontare uno sforzo di investimenti senza precedenti: miliardi di euro che si protrarranno ancora a lungo». Unrae denuncia anche il forte ritardo italiano nelle infrastrutture di ricarica rispetto al resto dell'Europa.

Guardando i singoli gruppi, il segno positivo riguarda solo Bmw (+3,8%) e Toyota (+10,1%). Stabile Volkswagen (-0,1%), in caduta i francesi (Renault -16,4% e -14% Psa, futuri sposi di Fca). Per il gruppo guidato da Mike Manley il calo delle vendite si attesta al 6,4%, inferiore alla perdita del mercato totale, con una quota in aumento dello 0,1% al 6%.

L'attenzione si sposta intanto sul Salone di Ginevra che, per Fca, segnerà il debutto della Fiat 500 BEV, con motore elettrico, che presenterà anche importanti novità nella carrozzeria, in particolare un'apertura posteriore. La manifestazione svizzera, che annovererà numerose assenze sugli stand dettate dalle nuove strategie di marketing di molte Case automobilistiche, sarà l'occasione per un punto sul fidanzamento tra Fca e Psa.

Seppur separatamente, i due ad, Mike Manley e Carlos Tavares, quest'ultino già designato capo operativo del futuro gruppo, incontreranno i giornalisti.

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