Calano ancora le immatricolazioni di auto, lo stesso avviene per i veicoli diesel ma, allo stesso tempo, aumenta l'anidride carbonica, causa diretta - paradossalmente - della riduzione della domanda proprio di veicoli alimentati a gasolio. E così, in novembre, il mercato delle quattro ruote, in scia alla frenata dell'economia e alla diminuzione del clima di fiducia dei consumatori, sceso nel mese su mese a 114,8 da 116,6, ha fatto un nuovo passo indietro: -6,3% (-3,5% da gennaio).
Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) parla di «crescente consapevolezza da parte degli italiani dell'esaurirsi della ripresa economica» e, per rilanciare il mercato attraverso lo svecchiamento del parco circolante, ripropone la ricetta della maxi-rottamazione a costo zero per lo Stato: 4mila euro di incentivo per l'acquisto di una nuova auto, previa demolizione di quella vecchia, dei quali 2mila a carico delle Case automobilistiche.
Ma ciò che fa più irritare la filiera è il ritorno alle domeniche ecologiche legato alla continua assenza di iniziative sensate e strategiche per «pulire» l'aria e ridurre l'anidride carbonica. «Ribadiamo il nostro disappunto - afferma Michele Crisci (Unrae) - per provvedimenti che, se avessero come finalità primaria l'impatto ambientale in ambito urbano, non interverrebbero con decisioni volte a bloccare i diesel di ultima generazione, visto l'incremento della CO2, in un anno, nelle principali città del Paese: +3,9%, cioè 117 grammi/km, come media». Il record riguarda Napoli (+7,7%), seguita da Milano (+5,7%), Firenze (+5,6%) e Palermo (+5,4%). E Roma, il cui Comune ha nuovamente vietato domenica la circolazione dei moderni diesel Euro 6, consentendo in deroga il transito alle auto ultraventennali, vede la CO2 salire del 3,4%.
Adolfo De Stefani Cosentino (Federauto) snocciola i dati, di novembre, sulle motorizzazioni: diesel -25% (45,1% la quota di mercato), +26,5% benzina, +18,1% ibride, +191,1% elettriche, «ma in quest'ultimo caso bisogna rammentare che si tratta di un volume di poco superiore a 4.600 unità da gennaio, con una quota dello 0,3%». Scendono anche Gpl (-6,4%) e metano (-41%). I costruttori, anche a novembre, hanno comunque risentito dell'entrata in vigore dei nuovi standard Ue sulla misurazione delle emissioni.
Da parte sua, la strategia di Fca (-9,8% il mese scorso e quota in calo al 24,27%), «continua a puntare - precisa Aurelio Nervo (Anfia) - sulla qualità delle vendite (frenata generale sui Km 0 evidenziata anche da Promotor) con buoni segnali di crescita nei canali più remunerativi».
Il marchio Jeep, in proposito, ha mantenuto il trend al rialzo (+34,3% a novembre, quota al 4,8% dal 3,35%, e più 71,7% negli 11 mesi). Giù, invece, i brand Alfa Romeo (-54%) e Fiat (-15,6%). Segno positivo, sempre a novembre, per il gruppo Volkswagen (+4,1%) nonostante Audi (-14,6%). Sulla parità Psa Opel (-0,2%).
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