Economia

Auto, il contagio da virus non si ferma. Per i primi 5 mercati è profondo rosso

Promotor: l'Italia conta sui bonus, ma teme una terza ondata

Auto, il contagio da virus non si ferma. Per i primi 5 mercati è profondo rosso

«La pandemia ha fatto strage ovunque anche nell'auto. In Europa Occidentale è profondo rosso per le immatricolazioni. Tutti i marchi chiudono in calo il consuntivo dei primi 11 mesi», Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) sintetizza, commentando i dati di novembre, il senso di un 2020 ormai all'epilogo. Da gennaio il calo delle immatricolazioni è del 26,1%, mentre il penultimo mese dell'anno ha chiuso con un -13,5%. «L'impatto del virus è stato ovviamente pesante anche per i 5 maggiori mercati - sottolinea Quagliano - in cui si concentra il 70,5% delle vendite. Il risultato peggiore lo fa registrare la Spagna (-35,3%), seguono il Regno Unito (-30,7%), l'Italia (-29%), la Francia (-26,9%) e la Germania (-21,6%) che segna una contrazione più bassa grazie ai generosi incentivi erogati».

Al 31 dicembre, intanto, secondo le stime del Centro studi Promotor, in Italia il mercato annuale sarà sotto quota 1,4 milioni di unità, intorno a 1,38 milioni. Le previsioni per il 2021, visto l'accordo raggiunto nella maggioranza che conferma gli incentivi anche ai veicoli Euro 6 di ultima generazione (250 milioni più 50 per i furgoni), oltre al congruo bonus per le vetture elettrificate, sono basate sugli aiuti in arrivo e, in particolare, l'andamento della pandemia. «Lo stimolo degli incentivi - secondo Quagliano - unito a una terza ondata di pandemia da Covid-19 porterebbe a 1,585 milioni di immatricolazioni complessive, che balzerebbero a 1,735 milioni senza lockdown ulteriori e senza una terza ondata».

Anche per gli altri mercati le stime per il 2021 sono tutte legate alle misure di sostegno all'auto che i vari governi decideranno, con la necessità, per l'Italia, di mettere a punto un piano strategico a lungo termine per ottenere reali benefici dallo svecchiamento del parco circolante e in funzione della qualità dell'aria e della sicurezza.

Quagliano ricorda, in proposito, «che a fronte delle centinaia di milioni destinati in Italia a contenere il crollo delle immatricolazioni, in altri Paesi dell'Europa Occidentale vi sono stanziamenti miliardari».

Tra i costruttori, Fca chiude novembre e gli 11 mesi, rispettivamente, con -4% e -28,7%, meglio dei futuri partner di Psa (-12% e -32,5%). Al comando c'è sempre Volkswagen Group: -14,1% in novembre e -24,1% da gennaio. Guardando le quote di mercato: i tedeschi, da inizio anno, sono al 25,4% rispetto al 20,3% di Fca-Psa, presto unite in Stellantis.

Dietro di loro, il vuoto, con Renault Group terza (10,3% di penetrazione nel mercato europeo).

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