Auto, gennaio sprint (+10,9%) ma i meriti vanno al noleggio

Intanto Fca (+11,4%) fa meglio del mercato: per Jeep +388% Unrae: «Nel 2014 lo Stato ha perso dal settore 1 miliardo in Iva»

Le immatricolazioni di automobili in gennaio hanno segnato un +10,9% rispetto al primo mese del 2014, con il gruppo Fca che è riuscito a cogliere un dato migliore (+11,4%) se confrontato con quello generale, posizionandosi al 28,3% di quota (+0,1%). A incidere positivamente è stato soprattutto il lancio di Jeep Renegade e, in particolare, l'intera gamma con il marchio Usa: +388,3% e quota prossima al 2%. Il mese in corso, inoltre, vedrà la disponibilità a regime dell'altra novità, la 500X sempre prodotta a Melfi. Quest'ultima, tra i Suv compatti, ha già raggiunto il 15,2% di penetrazione.

Segni postivi anche per Fiat (+9,5%), Alfa Romeo (+2,6%) in attesa della new entry di giugno, Ferrari (+11,1%) e Maserati (+1,6%). Giù, invece, Lancia (-11,3%). Fuori da Fca, Lamborghini (Audi Group) ha registrato un +100%, che significa la vendita di 2 supercar. Anche in Italia, come in Europa, in evidenza sono le low cos t Dacia (Renault Group) con +29,4% e Skoda (Volkswagen Group) con +15,05%. Crollo per Chevrolet, con vendite ormai quasi azzerate (da 2.280 del gennaio 2014 alle recenti 59 unità): il marchio è in uscita dal mercato Ue. Le immatricolazioni di gennaio risentono, comunque, dei problemi causati dalla mancata consegna di circa 60mila targhe da parte della Motorizzazione.

Senza questa impasse , emersa proprio negli ultimi giorni del mese, come ricorda il Centro studi Promotor di Gian Primo Quagliano, «il risultato (+10,9%) avrebbe potuto essere migliore». Non è stato però possibile stimare l'impatto reale di questa situazione sulle immatricolazioni. Quagliano, comunque, evidenzia come sia in crescita il clima di fiducia degli operatori del settore, portatosi a quota 44,10, livello che non toccava dal 2009. Sulla stessa linea l'Osservatorio Findomestic, secondo cui è aumentata al 13,7% la quota di consumatori pronti ad acquistare un'auto nuova e al 9,3% quella che guarda a un usato.

Molto più cauta, invece, è l'analisi del presidente di Unrae (gli importatori rappresentano oltre il 70% delle vendite in Italia), Massimo Nordio: «Il dato di gennaio - precisa - è arrivato soprattutto grazie al noleggio (+54,2%), mentre sul fronte dei privati il segno positivo resta debole (+2%), a testimonianza del potenziale di sostituzione inespresso». Nordio ricorda anche che nel 2014 il settore ha ridotto il contributo come Iva allo Stato di circa 1 miliardo (-18,5% sul 2010).

Per Filippo Pavan Bernacchi (Federauto, cioè i concessionari), «il vero recupero si avrà quando le famiglie torneranno ad acquistare in modo sostenuto, accompagnati da un maggiore vigore del popolo delle Partite Iva». Ciò non toglie, spiega l'Anfia (filiera italiana), che gli italiani guardino con sempre più favore alle motorizzazioni alternative (+20%), soprattutto le ibride (+36%).

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