Economia

Auto, per il secondo mese continua la ripresina. Elettriche in piena crisi

Vendite +5,4%, ma da inizio anno è -16%. Le richieste dei veicoli a batteria giù del 40%

Auto, per il secondo mese continua la ripresina. Elettriche in piena crisi

Guizzo di benzina (+15,6%) e Diesel (+6,4%); bene le ibride senza spina (+23,6); crolla invece la richiesta di elettriche (-40,2%) ed è in calo anche quella delle ibride con spina (-29,1%): ecco, nei dettagli, l'orientamento degli italiani nel momento in cui, a settembre, hanno concluso (nonostante la scarsa disponibilità di modelli) l'acquisto di un nuovo veicolo. Un mercato, quello di settembre, che per il secondo mese consecutivo segna una crescita (+5,4%), ma che da inizio anno continua a essere in sofferenza (-16,3%).

Cosa succede all'auto elettrica? Nonostante i fondi residui come incentivi (a ieri, poco meno di 164 milioni per le elettriche pure e oltre 192 milioni per le ibride con spina, a fronte del «tutto esaurito» da tempo dei sostegni per le alimentazioni tradizionali) è chiaro che a impattare sulle scelte dei consumatori restano i timori legati alle bollette; i listini sempre elevati anche a causa di un'offerta prevalentemente premium e lontana dalle capacità reali di spesa; la carenza di colonnine di ricarica elettrica; e le incertezze politiche ed economiche che si ripercuotono sul mercato.

«A questo punto - interviene Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto (concessionari) - attendiamo l'insediamento del nuovo Parlamento e la rapida formazione del Governo, per un confronto sui temi strategici per il settore, tra cui sono di primario interesse la rivisitazione del fisco, in particolare del regime tributario dei veicoli aziendali, e un maggior impegno per facilitare l'accesso ai contributi per l'installazione di infrastrutture di ricarica. Inoltre, confidiamo che la rinnovata politica possa gestire con pragmatismo e lungimiranza i delicati equilibri economici, ambientali, occupazionali del nostro Paese e delle nostre imprese, alla luce delle grandi trasformazioni geopolitiche, tecnologiche ed energetiche in atto e degli effetti su economia reale e coesione sociale. Purtroppo, i rischi dell'emergenza energetica sommati alla pressione inflazionistica sono tangibili e senza incisivi e determinanti interventi europei comuni la situazione resta complicata per tutti, anche per una transizione verso i veicoli verdi che sia equa e accessibile per cittadini e imprese». E Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor): «I numeri dimostrano chiaramente come i percettori di redditi bassi non possono permettersi soluzioni ecologiche avanzate».

Ma a entrare in gioco sono anche i divieti di accesso alle città (il caso Milano, in particolare) anche per i veicoli di recente omologazione. L'obbligo, sempre a Milano, di far pagare il ticket per l'Area C anche alle auto ibride senza spina, con emissioni sopra i 100 grammi per chilometro di CO2, potrebbe spingere i consumatori a evitare un segmento che riscontra dati in crescita. Positiva, infine, è la pubblicazione in Gazzetta del Dpcm del 4 agosto per sbloccare l'utilizzo dei fondi destinati agli incentivi anche da parte delle aziende di noleggio a lungo termine. Tra i gruppi, Stellantis cresce a settembre del 7,3% (-20,6% da gennaio) per una quota del 32,4%.

Tonale fa sorridere Alfa Romeo (+65,9%) ed effetto novità (Grecale) anche per Maserati (+210,4% nel mese).

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