Banca Mediolanum ottimista sul 2018

Doris punta a replicare i 5,8 miliardi di euro di raccolta

Banca Mediolanum archivia il 2017 con un utile netto di 380 milioni di euro (-3%) e un incremento del 15% delle commissioni di gestione a 976 milioni grazie alla raccolta netta in fondi e gestioni con 5,8 miliardi nell'anno, di cui oltre due miliardi riconducibili ai Piani individuali di risparmio lanciati in Italia. Il totale delle masse gestite e amministrate è stato di 75,7 miliardi, in crescita del 10% sul 2016, escludendo gli asset di Banca Esperia, ceduta nel corso del 2017. Il Cet1 della banca a fine dicembre si attestava al 21,9%, confermandosi uno dei più alti tra i gruppi bancari italiani ed europei. Il cda della banca ha inoltre deliberato un saldo dividendo di 20 centesimi portando la cedola totale a 40 centesimi, in linea con quanto distribuito sull'esercizio 2016. Nel corso della conferenza telefonica con gli analisti il presidente Ennio Doris ha previsto una cedola stabile per il 2018 e il 2019 «poi si vedrà, puntiamo a dividendi più alti», ha detto.

«L'utile del 2017 è lievemente calato, nonostante le masse gestite e amministrate siano salite del 10%, risentendo di alcuni fattori: in primis del calo dei margini di interesse. In più dell'andamento dei tassi di interesse: tutti i titoli che scadono alla fine renderanno meno. Inoltre le commissioni di performance sono state inferiori a quelle del 2016. Ad ogni modo le masse gestite sono aumentate per cui siamo riusciti a compensare il calo delle commissioni da performance con le commissioni da gestione», ha spiegato il numero uno di Banca Mediolanum, Massimo Doris. L'imprenditore ha poi ricordato che l'anno scorso l'istituto ha dovuto sostenere anche maggiori costi per gli aiuti al sistema bancario e per adeguare la propria piattaforma alla nuova normativa, Mifid 2. Doris, guarda con ottimismo al 2018, anno in cui l'istituto conta «di fare lo stesso risultato di raccolta del 2017».

In particolare, la banca si aspetta di replicare i numeri di raccolta dell'anno scorso - 5,4 miliardi di sottoscrizioni totali, 5,8 miliardi in fondi e gestioni - dopo che a gennaio gli afflussi sono ammontati a 167 milioni, con 196 milioni in fondi e gestioni di cui 100 milioni nei Pir che, quest'anno, dovrebbero intercettare circa 2 miliardi.

RE

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