
Le banche italiane superano a pieni voti gli stress test, mentre le francesi e tedesche un po' più esposte alla leva finanziaria e ai rischi di un'escalation commerciale. Lo si legge nell'esito delle simulazioni condotte dall'autorità bancaria europea (Eba) insieme alla Bce su 64 banche pari al 75% degli attivi bancari. Lo scenario simulato è un "forte deterioramento della situazione macro-finanziaria globale", ovvero una recessione simultanea e prolungata nell'Ue e in altre economie avanzate, causata da gravi sconvolgimenti come una escalation delle tensioni geopolitiche, specie in Medio Oriente, e una corsa al protezionismo su scala mondiale, inclusi i dazi. La prova di sforzo era dunque quella di verificare loro tenuta dei singoli gruppi in termini di capitalizzazione e leva finanziaria. Ebbene, i nostri istituti hanno mostrato un assorbimento complessivo di capitale Cet 1 di fronte agli scenari avversi intorno ai 150 punti base, ossia 1,5 punti percentuali: fanno meglio solo Portogallo (contraccolpo inferiore ai 50 punti base), Svezia (meno di 100 punti base), Ungheria, Grecia (poco sopra i 100 punti base), Polonia e Norvegia. Per le banche tedesche e francesi l'assorbimento di capitale si avvicina ai 400 punti base.
Tra gli istituti italiani che hanno dimostrato la migliore resistenza allo scenario avverso c'è il Monte Paschi che conferma così la forte solidità patrimoniale del gruppo e la capacità di generare capitale in modo sostenibile. Nel dettaglio, dagli stress test emerge come più virtuose fra le italiane Iccrea, con un coefficiente patrimoniale Cet1 che dal 23,3% del 2024, punto di partenza, scenderebbe al 21,3% nel 2027 nello scenario avverso. Seguono, appunto, Monte Paschi (dal 18,3% al 17,1%), Bper (dal 15,8% al 14,1%), Unicredit (dal 16% al 12,5%), Intesa Sanpaolo (dal 13,3% al 12%) e infine Bpm, che scende dal 15% all'11,4%.
Fra le banche francesi, Bnp Paribas scende dal 12,9% al 9,5%, Crédit Agricole dal 17,2% all'11%, Société Générale dal 13,3% all'8,8%; fra le tedesche Commerzbank scende dal 15,1% al 10,5%, Deutsche Bank dal 13,8% al 10,2%. Contraccolpo importante per Landesbank Baden-Württemberg che dimezza il Cet1 dal 14,7% al 6,8%. Le spagnole Bbva e Santander da quasi il 13% di Cet1 scenderebbero a un coefficiente di circa l'11 per cento. In generale, le banche Ue sottoposte allo stress test 2025 "resterebbero resilienti anche in una ipotetica grave flessione dell'economia": con una perdita complessiva di 547 miliardi e un calo di 370 punti base del capitale Cet1 al 12,1% nel 2027 rispetto al 15,8% di partenza, manterrebbero "forte posizione patrimoniale e capacità di proseguire il sostegno all'economia". Risultati "rassicuranti" - spiega l'Eba - ma "mantenere un capitale adeguato è essenziale per assicurare la sicurezza del sistema bancario europeo".
La Bce usa gli stress test per valutare i requisiti di capitale e le riserve individuali delle banche, e può
mettere limiti alla remunerazione degli azionisti. Il coefficiente di leva finanziaria complessivo, dal 5,8% passerebbe al 4,9 per cento. Diciassette banche saranno costrette ad una stretta nella distribuzione di dividendi.