Banche, un trimestre con la mina dazi

Bloomberg vede una pausa nella corsa degli utili. Nubi sulla tenuta delle Borse

Banche, un trimestre con la mina dazi
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La settimana inizia con i riflettori puntati sulle banche centrali: oggi prenderà il via il consueto Forum organizzato dalla Bce a Sintra, in Portogallo, e c'è attesa per l'intervento della presidente Christine Lagarde ma soprattutto del numero uno della Fed, Jerome Powell, protagonista di un acceso braccio di ferro con il presidente Usa Donald Trump. Sul fronte macroeconomico, uno dei dati che sarà maggiormente sotto osservazione è quello relativo al mercato del lavoro statunitense che sarà pubblicato giovedì, in anticipo di un giorno, in quanto venerdì 4 luglio il mercato Usa sarà chiuso per il Giorno dell'Indipendenza.

Nel frattempo, il taglio dei tassi, le tensioni geopolitiche e i dazi americani sono le principali incognite per le banche europee che si preparano a chiudere il primo semestre dell'anno e a comunicare i risultati. L'insieme di questi fattori negativi, secondo gli analisti di Bloomberg Intelligence, potrebbe portare a "un'inversione di tendenza nel ciclo positivo degli utili degli istituti di credito", mettendo in discussione l'avanzata dell'indice azionario stoxx 600 bank che, dalla fine del 2022, ha registrato una impennata del 135%, ai massimi di 17 anni. Un sostegno all'andamento azionario delle banche arriva dalla solidità patrimoniale, con un coefficiente Cet1 medio superiore al 14%, la propensione al riacquisto di azioni proprie e una serie di operazioni di fusione e acquisizione in corso in diversi Paesi europei. Con la riduzione dei tassi da parte delle banche centrali, gli istituti di credito hanno accelerato sui ricavi da trading e da commissioni. I depositi dei clienti delle banche europee, che superano i 13mila miliardi di euro, potrebbero essere un "catalizzatore per la crescita dei volumi nei prossimi anni" con una accelerazione nella concessione di prestiti e mutui e puntando sul wealth management.

In Italia, nel primo trimestre di quest'anno, la corsa delle commissioni ha fornito una spinta molto forte ai bilanci dei primi cinque gruppi bancari. Il calo degli interessi netti (-5,5%), conseguenza della discesa dei tassi Bce, è stato più che bilanciato, infatti, dalla crescita delle commissioni nette (+7,6%), che ammontano quasi al 40% del margine primario. Il risultato è stato un aumento del 12,2% degli utili netti rispetto ai livelli già elevati dello stesso periodo del 2024. A spingere le commissioni è stato l'incremento delle masse di risparmio gestito, cresciute di oltre il 10% in due anni. In questo contesto, le banche europee affrontano il tema della remunerazione degli azionisti. I 26 principali istituti di credito dell'Ue sono pronte a riacquistare 46 miliardi di euro di azioni proprie quest'anno e 48 miliardi nel 2026. Sul fronte dei dividendi, invece, le banche europee che dovrebbero distribuire in media tra il 50-70% degli utili fino al 2027.

Nella calda estate del risiko bancario l'agenda dei cda sulle semestrali è già piena.

A fine luglio arriverà la prima carrellata: il 28 luglio tocca a Unicredit, il 29 luglio a Banca Generali, il 30 luglio a Intesa Sanpaolo e Fineco, mentre il 31 luglio si riunirà il cda di Mediolanum (che dovrà anche valutare la possibile uscita dal capitale di Mediobanca). Ad agosto esordirà, il primo del mese, Banca Ifis mentre il 5 agosto a presentare i conti del semestre saranno Mps, Banco Bpm, Pop Sondrio e Bper. Il 6 agosto toccherà a Illimity e a Generali e il 7 a Unipol.

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