Banchieri e manager al roadshow di Renzi

Banchieri e manager al roadshow di Renzi

Corruzione, evasione, pensioni troppo alte, stipendi statali superiori alla media europea, costi eccessivi per la spesa pubblica rispetto al servizio prestato. In altre parole «serve la Terza Repubblica». Questi, secondo l'agenzia Ansa, gli argomenti che hanno tenuto banco nel corso della cena per la raccolta fondi della campagna elettorale di Matteo Renzi che, a Milano, ha incontrato un po' di banchieri e finanzieri. Non esattamente il «gotha», come si dice in questi casi. Ma un buon campione di personaggi di medio-alto calibro, utile per misurare nelle prossime ore il tipo di orientamento della city milanese in vista delle elezioni. E magari delle primarie.
A organizzare la serata, non a caso, è stato un rottamatore (della finanza, per l'appunto) ante litteram, come Davide Serra, 41enne fondatore a Londra dell'hedge fund Algebris, passato agli onori della cronaca per aver affrontato di petto niente meno che l'ex presidente delle Generali, Antoine Bernheim, criticando la gestione del Leone.
Nella cornice della fondazione Metropolitan, a pochi passi dal Duomo, Serra ha introdotto Renzi all'attenzione degli ospiti, tra i quali anche manager e colletti bianchi di ogni genere. Poi il capo di Algebris ha posto ai presenti in sala una semplice domanda: perché il debito italiano sale e la crescita scende? Ed ecco alcune risposte che ha dato egli stesso: evasione fiscale cronica e bassa competitività; sistema tributario troppo complesso e bassa produttività; corruzione ovunque e pochi lavoratori; costo dell'energia troppo alto e sistema giudiziario inefficace. Una miscela di fattori che ha portato il tandem targato Renzi-Serra a suggerire la nascita della «Terza Repubblica». E le raccomandazioni sono riforma fiscale, taglio della spesa pubblica, investimenti, riforma del sistema giudiziario.
Insomma, un programma di partito che è stato ascoltato con interesse dai molti presenti in sala. Che, entrando avevano commentato in vario modo: «Siamo qui per dare un segnale»; «c'è bisogno di aria nuova»; «basta con le stesse facce».

Tra i presenti sono stati individuati il numero uno di Deutsche Bank in Italia, Flavio Valeri; il presidente di Lazard e Allianz Italia, Carlo Salvatori; l'ex direttore generale di Bpm, Enzo Chiesa; Andrea Soro di Royal Bank of Scotland; il finanziere Francesco Micheli; l'amministratore delegato di Amplifon, Franco Moscetti. Tra gli altri, molti giovani manager di Mediobanca e professionisti di studi legali milanesi.

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