Il Tribunale di Monza ha condannato il Banco Desio a rimborsare 50mila euro a una società che aveva sottoscritto nel 2003 un contratto derivato Interest Rate Swap (Irs), poi dichiarato nullo.
Se un contratto derivato sottoscritto come forma di protezione si rivela speculativo non è valido, hanno stabilito i giudici in una sentenza depositata il 17 luglio scorso, che condanna quindi l'istituto di credito a restituire all'azienda quanto perso in seguito alla sottoscrizione del contratto (48.943,11 euro oltre agli interessi, pari alle perdite realizzate). A comunicarlo è lo studio legale Fabiani, che ha assistito la società cliente, precisando che la sentenza del tribunale di Monza ha disposto che «un contratto derivato Irs venduto al cliente come strumento finanziario con finalità dichiaratamente volte a garantire la copertura dai rischi legati alla variazione dei tassi di interesse sull'indebitamento è nullo per difetto di causa laddove si ravvisi che le condizioni economiche del contratto siano tali da non corrispondere alla funzione di copertura voluta».
Si tratta di una sentenza molto importante che potrebbe dare il via a una serie di azioni legali che per le banche potrebbero essere «pesanti».
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