Bazoli: «A Rcs serve un nuovo piano»

Fontana in pole per la direzione del «Corriere», Calabresi resta alla «Stampa». I Rotelli scendono al 2,7%

I giochi in casa Rcs- Corriere della Sera sembrano in via di definizione. Una volta ufficializzato, dopo i tanti dissidi, l'asse John Elkann-Diego Della Valle, grazie alla mediazione di Mediobanca, ecco sciogliersi anche se non del tutto il nodo del successore di Ferruccio de Bortoli alla direzione del quotidiano. Il candidato a diventare numero uno del Corriere è da ieri l'attuale condirettore e uomo di macchina di via Solferino, Luciano Fontana. Il suo nome ha preso improvvisamente forza dopo che ieri Intesa Sanpaolo ha ufficializzato l'appoggio al «listone»: «Abbiamo partecipato alla sottoscrizione di questa lista di maggioranza perché abbiamo avuto l'impegno degli altri a che la scelta del nuovo direttore del Corriere risponda a tre criteri precisi: una scelta di qualità, che assicuri indipendenza del quotidiano nella sua linea tradizionale», ha ha puntalizzato il presidente di Ca' de Sass Giovanni Bazoli, specificando anche che a Rcs serve un nuovo piano industriale.

Si è intanto ritirato dalla corsa l'altro papabile alla guida del Corriere , Mario Calabresi, che interpellato da Prima comunicazione , ha fatto sapere di voler rimanere alla guida de La Stampa . «John Elkann (presidente della casa editrice torinese controllata da Fca, ndr ) mi ha chiesto di rimanere a La Stampa - ha spiegato -; e io ho risposto che sarei stato felice di continuare a lavorare in questa editrice dove siamo riusciti a far ritornare il bilancio in pareggio, dove siamo molto impegnati nell'operazione Stampa-Secolo XIX e dove abbiamo un piano di sviluppo digitale che mi affascina moltissimo. Questo gruppo, inoltre - ha aggiunto Calabresi - mi ha sempre garantito una grande libertà editoriale».

Fontana, dal canto suo, risponderebbe in larga parte all'identikit disegnato da Bazoli. Il gruppo bancario ha appena sottoscritto la lista di maggioranza dei principali soci di Rcs (con Intesa Sanpaolo, ci sono Fiat Chrysler Automobiles, Divi Finanziaria di Diego Della Valle, Diego Della Valle & C, Mediobanca e Pirelli & C) e dopo aver trovato l'accordo sulla nuova presidenza (l'ex ad di Mondadori e attuale capo della Fieg, Maurizio Costa) nonché la conferma come ad di Pietro Scott Jovane (Elkann accontentato), ecco ora in pole il nome di Fontana per la direzione del Corriere . Da parte sua Elkann, presidente di Fca e primo azionista di Rcs, fatta la pace con mister Tod's, è ora chiamato a «mediare» sull'erede di de Bortoli.

Caso chiuso, dunque? Potrebbe esserlo, anche se da qui all'assemblea di Rcs del 23 aprile tutto può accadere. Oltre a Fontana e Calabresi, scrive primaonline.it , nella rosa dei candidati a succedere a de Bortoli, c'era anche Carlo Verdelli, nome in grado di mettere insieme la tradizione all'innovazione, «sul cui nome - si legge - si è però messo di traverso Della Valle», socio con oltre il 7,3% del capitale. Gli altri nomi fatti: Paolo Mieli, Giulio Anselmi e Mario Orfeo. Prima del 23 aprile è comunque prevista una riunione del comitato nomine di Rcs che formulerà al cda una rosa di candidati alla direzione del Corriere . Le azioni della famiglia Rotelli, intanto, non saranno associate a nessuna lista, mentre la quota nell'azionariato scende al 2,744% dal 3,370% della società editoriale. La variazione - comunicata ieri da Consob - fa seguito alla conversione delle azioni risparmio.

I fondi di gestione hanno invece presentato una lista di minoranza per il rinnovo dei vertici di Rcs. Per il cda vengono propositi Dario Frigerio, Paolo Colonna e Nella Ciuccarelli. Per il collegio sindacale Lorenzo Caprio e Renata Ricotti. I gestori che hanno presentato le liste sono titolari di oltre il 3,2%.

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