La crescita dell'Eurozona continua e si rafforza. Ma, all'orizzonte, la Banca centrale europea intravede nuovi rischi arrivare dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti. "I rischi al ribasso per le prospettive degli investimenti delle aziende - si legge nel bollettino della Bce - riguardano fattori geopolitici, ivi comprese le incertezze legate all'uscita del Regno Unito dalla Ue e le politiche commerciali degli Stati Uniti". Un'affermazione che, almeno per il momento, non troverebbe riscontro nei principali dati macroeconomici.
"Nell'area dell'euro l'espansione economica prosegue e si rafforza, trainata principalmente dalla domanda interna. In prospettiva, è atteso un suo ulteriore consolidamento", anche se "i rischi per le prospettive di crescita nell'area restano orientati al ribasso". Nell'ultimo bollettino mensile la Banca centrale spiega che "le condizioni finanziarie molto favorevoli e il miglioramento della redditività delle imprese continuano a promuovere la ripresa degli investimenti", mentre "i durevoli incrementi dell'occupazione, che beneficiano anche delle passate riforme strutturali, forniscono sostegno ai consumi privati attraverso l'aumento del reddito disponibile reale delle famiglie". Al tempo stesso, gli analisti di Francoforte vedono un freno della crescita economica dell'area dell'euro. Freno che sarebbe causato "dalla lenta attuazione delle riforme strutturali e dagli ulteriori aggiustamenti dei bilanci in diversi settori". "I rischi per le prospettive di crescita nell'area - si legge - restano orientati al ribasso e sono connessi principalmente a fattori mondiali".
La Bce è pronta a aumentare "in quantità e durata" il suo programma di quantitative easing, se necessario. "In prospettiva - si legge nel rapporto - il Consiglio direttivo ha confermato la necessità di un grado molto elevato di accomodamento monetario per consentire l'accumularsi di pressioni sui prezzi nell'area dell'euro e sostenere l'inflazione complessiva nel medio periodo". Se necessario per il conseguimento del suo obiettivo, la Bce agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del suo mandato. In particolare, se le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione, il Consiglio direttivo è pronto a incrementare il programma di acquisto di attività in termini di entità e durata.
Le misure straordinarie, decise dalla Bce lo scorso 8 dicembre, prevedono un prolungamento del Qe, oltre marzo, "fino alla fine del 2017 e anche oltre se necessario" ma scalato da 80 a 60 miliardi di euro al mese a partire da aprile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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