Philip Lane, capo-economista della Bce, non è un falco né un incendiario. Anzi, in passato l'irlandese è stato il pompiere che ha domato l'incendio sui mercati correggendo il celebre strafalcione di Christine Lagarde (nella foto) sugli spread. Insomma, uno abituato a pesare le parole e a far parlare i numeri. Eppure, secondo il Financial Times, a Lane sarebbe scappato il piede dal freno durante un incontro riservato con alcuni economisti tedeschi. Ai quali avrebbe rivelato che l'Eurotower prevede di raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2% entro il 2025. Scenario che aprirebbe a un aumento dei tassi già nel 2023, cioè un anno prima del previsto. Prospettiva poco gradita dai mercati, dove i rendimenti dei bond sono saliti, l'euro è rimbalzato e le Borse sono scese (-0,98% Milano) nella seduta delle «quattro streghe».
La reazione degli investitori ha indotto l'Eurotower a intervenire con una nota un po' stizzita, in cui si precisa che l'ipotesi di una stretta «non è coerente con la nostra previsione. Mercoledì Lane ha chiarito in un evento pubblico che, essendo persistente con un alto livello di stimolo monetario, la Bce può raggiungere il suo obiettivo del 2% nel tempo, senza menzionare una data specifica». Ma quanto accaduto rimarca i problemi di comunicazione dell'istituto di Francoforte, dove anche ai tempi di Mario Draghi la cacofonia di voci dissonanti non era mai mancata. Nè si comprende appieno il senso di rendez-vous ravvicinati con esponenti del mondo imprenditoriale, bancario e accademico, difesi invece dall'ex numero uno del Fmi in quanto «aiutano a trasmettere la politica della banca centrale all'economia». Non tutti, però, la pensano così. Sven Giegold, il coordinatore dei Verdi nella commissione del Parlamento europeo, ha inviato una lettera alla Lagarde chiedendo di porre fine alla pratica di incontri esclusivi con il settore privato. Giegold aggiunge che la confusione è tale da dimostrare il «totale fallimento» dell'approccio comunicativo dell'Eurotower e di non saper se «credere al giornale o al messaggio pubblico della Bce», che dopo l'«incidente» starebbe discutendo se dare un taglio agli incontri.
La Bce ha appena rilasciato le nuove stime che collocano l'inflazione al 2,2% quest'anno, all'1,7% l'anno prossimo e all'1,5% nel 2023.In agosto il caro vita ha raggiunto il 3% ma non basta. In base alle nuove regole, per poter alzare i tassi la Bce deve prevedere che l'inflazione raggiungerà il 2% entro 18 mesi e vi rimarrà per altri 18 mesi.
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