Bofa, la class action costa 2,4 miliardi

Bofa, la class action  costa 2,4 miliardi

Una class action «miliardaria» appesantirà i conti di Bank of America. L'istituto guidato dal Ceo Brian Moynihan ha raggiunto una transazione da 2,43 miliardi di dollari con alcuni azionisti che nel 2009 le avevano intentato una causa per avere fornito «informazioni fuorvianti» sullo stato di salute finanziario di Bank of America e del suo target Merrill Lynch, entrambe salvate dalla bancarotta dall'amministrazione Bush sul finire del suo mandato.
Secondo i promotori dell'azione legale il vecchio management della banca avrebbe nascosto le maxiperdite che Merrill avrebbe sofferto (15 miliardi dollari nell'ultimo trimestre da entità autonoma) anche in ragione degli extrabonus concessi ai suoi dirigenti. Le due società hanno infatti avuto accesso ai fondi pubblici per il salvataggio degli istituti colpiti dalla crisi dei subprime per complessivi 45 miliardi di dollari. Di qui la class action intentata dagli azionisti di Bank of America nel 2009 tra i quali il fondo Berkshire Hathaway di Warren Buffett che giudico «folle» il prezzo pagato dall'ex Ceo Kenneth Lewis per acquistare Merrill. Il deal si concluse il giorno prima del fallimento di Lehman. «Sarebbe bastato aspettare ventiquattr'ore per pagarla zero dollari», commentò l'oracolo di Omaha.
Bank of America ha comunque «respinto tutte le accuse» e ha sottolineato di «avere acconsentito alla transazione stragiudiziale per eliminare le incertezze e le spese collegate al protrarsi del procedimento legale». L'accordo, che deve ora essere approvato dal giudice, consente alla banca di evitare l'imbarazzo e i possibili danni di un processo, che sarebbe dovuto iniziare il mese prossimo. Il problema adesso è come gestire oneri straordinari da 1,6 miliardi nel trimestre che si sta per concludere chiudendo in perdita. «Risolvere la questione elimina rischio e incertezza ed è il miglior interesse per gli azionisti», ha tagliato corto Moynihan.
In fondo, Bank of America pagherà la stessa cifra che hanno sborsato grandi corporation come Nortel e Time Warner negli anni scorsi per chiudere analoghe vertenze.

Il produttore di componenti per la telefonia nel 2006 risarcì gli investitori con 2,4 miliardi mettendo una pietra tombale sull'accusa di aver «taroccato» i conti. Il colosso dei media, invece, nel 2001 spese 2,4 miliardi per chiudere la partita relativa alla costosissima fusione con America OnLine. Alle 20 di ieri sera a Wall Street Bank of America perdeva l'1%.

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