Sofia Fraschini
Diego Della Valle e Andrea Bonomi tornano ad essere soci in affari. Dopo la battaglia combattuta (e persa) in Rcs per tentare di arginare la scalata di Cairo, il finanziere italiano ha rilevato il 3% della Tod's attraverso il fondo Strategic Capital. L'operazione da 60 milioni su un milione di azioni posiziona Bonomi poco sotto al 3,46% detenuto da Lvmh e al 3,7% in mano al fondo Oppenheimer, tra i grandi azionisti alla corte di Della Valle. Una mossa che ha acceso il titolo Tod's a Piazza Affari: +7% a 65,1 euro. Il mercato specula su un nuovo futuro per la casa di moda? «Sicuramente spiega un analista non si tratta di un acquisto ostile come l'operazione Vivendi-Mediaset, ma di un impegno a medio lungo termine dal doppio risvolto: l'impegno finanziario di Bonomi farà bene a Tod's e il rilancio della società (sui minimi) e in cantiere da mesi, ne farà fruttare l'investimento». Un percorso misurato che potrebbe vedere l'ingresso di un rappresentante in consiglio solo alla scadenza naturale, nel 2018.
Passato per Gardaland e Permasteleesa, arrivando a Ducati, la Popolare di Milano, fino a Prenatal e Chicco, Bonomi si è mosso spesso come un Cavaliere bianco nella finanza italiana. Come una sorta di Cdp privata però puntando anche là dove ci sono le basi per crescere. Attraverso Strategic Capital, per esempio, ha già investito nella quotata Aeroporti di Bologna. Così il percorso appena intrapreso nella casa di moda sembra, più che altro, una scommessa su una società in piena ristrutturazione. Sarà dunque più che utile l'impegno che Bonomi metterà a servizio di Tod's che il 25 gennaio pubblicherà i dati sulle vendite del quarto trimestre. I broker si attendono una crescita del fatturato del 2% a 254 milioni, in miglioramento rispetto al -5% del terzo trimestre. Quanto al 2017, gli analisti sono tutti concordi nel vedere per il titolo un apprezzamento del 20%, da 45 euro in area 54 euro. Due le ragioni: Tod's potrebbe aderire, così come Ferragamo, al Patent Box, una tassazione agevolata del 30% per il 2015, del 40% per il 2016 e del 50% tra 2017 e 2019. A spingere il titolo potrebbe poi essere la rifocalizzazione dell'azienda sui prodotti core, un miglioramento dei profitti dato dal taglio dei costi e dagli effetti dell'acquisizione di Roger Vivier.
Bonomi ha intanto preso posizione rivelandosi, anche nel 2017, tra i soggetti più attivi della finanza italiana. E non finisce qui. Ultime indiscrezioni lo darebbero anche in movimento su Giochi Preziosi per dare vita a un polo italiano dei giochi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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