
- Edi Rama in Albania vince di nuovo le elezioni, lui socialista poco apprezzato dai socialisti di casa nostra per colpa di quell’accordo sui migranti con Giorgia Meloni.
- Keir Starmer, che sarebbe un leader laburista, quindi di sinistra, quindi vicino a Elly Schlein e soci, presenta un piano contro l’immigrazione che manco Salvini. Chiusure a destra e a sinistra, limiti ai permessi permanenti, controllo dei confini, lotta ai trafficanti di uomini. In pratica è rimasto solo il Pd a sostenere le porte aperte in stile Papa Francesco. Infatti Starmer governa, e Elly no.
- Comunque le pubblicità di Temu in cui prima si auto-flagellano sostenendo di vendere patacche e poi ti propongono meraviglie a zero euro sono ipnotiche. Funzionano. Per fortuna sono pigro e non scarico app, altrimenti sarei già in bancarotta.
- Il nostro Marco Lombardo fa notare che in Barcellona-Real l’arbitro ad ogni fischio si ritrovata i calciatori e non solo a protestare per ogni sua decisione. Sapete di chi è la colpa? Del sistema calcio. In nessun altro sport, dal tennis alla pallacanestro, sono “tollerate” certe uscite verso i direttori di gara. Per eliminare il problema basta essere determinati: chiunque contesti una decisione dell’arbitro, in qualsiasi modo, è punibile con il giallo prima e poi subito un rosso. Ma davvero. Per le prime 5 partite sarà un massacro di rossi, poi vedi come smettono…
- "L’Italia, con la sua mentalità medievale è indietro di 50 anni, ignorante nel pensiero e malvagia nei gesti – scrive ancora il 35enne nella lettera - Non fraintendetemi, sono italiano, ma ho vissuto in Olanda per oltre 25 anni, dove mi hanno insegnato altri valori e principi". Lo scriveva Emanuele De Maria in una lettera dal carcere in cui lamentava le condizioni di detenzione non ottimali. Si vede che in Olanda si sono dimenticati di dirgli che le uccidere è reato.
- "L'offerta del Qatar è un bellissimo gesto e sarei stupido a non accettare un aereo così bello gratis”, ha detto Trump. “L’Air Force One ha 40 anni", ha aggiunto il presidente lamentandosi dello stato dell'aereo presidenziale e degli altri velivoli americani”. Ha ragione da vendere. Come si suol dire: a caval donato, non si guarda in bocca.
- È andata a fuoco la casa del primo ministro britannico, Keir Starmer, nel Nord di Londra. La polizia indaga per capire se è stato un atto vandalico. Ma sapete quel è il paradosso di questa faccenda: che il leader laburista, una volta trasferitosi s Downing Street, ha messo in affitto il suo appartamento come un comune mortale. Capisco che potrà fruttare un bel po’ di quattrini, però fa strano pensare che il primo ministro Britannico debba ridursi ad affittare casa propria e non possa permettersi di tenerla sfitta per tutto il tempo che abiterà al numero 10 di Downing Street.
- L’ultima fotografia di Chamila poco prima di essere uccisa con due coltellate al collo e altri fendenti alle braccia è sconcertante. La si vede al fianco è Emanuele De Maria, detenuto al carcere di Bollate, già assassino condannato in via definitiva, eppure libero di camminare insieme a lei al Parco Nord di Milano. Cosa c’è di assurdo in quello scatto? Il fatto che un killer, riconosciuto autore di un femminicidio, a sette anni dal primo delitto e dopo solo 5 anni di carcere possa essere libero di reiterare il reato benedetto da chi ha concesso il permesso premio. Attenzione: Nessuno mette in dubbio l’articolo 27 della Costituzione secondo cui le pene detentive “devono tendere alla rieducazione del condannato”. Principio sacrosanto. Il quale però andrebbe applicato tenendo conto anche di due aspetti spesso trascurati: il primo, il diritto della vittima (o dei suoi parenti) di vedere il criminale scontare una pena realmente commisurata al reato commesso; il secondo, il dovere dello Stato di garantire la sicurezza della società di fronte a chi ha già violato una volta le norme del vivere civile. Soprattutto quando si parla di omicidi, stupri, violenze abiette.
- L’Italia giuridica vive un paradosso indecente. Sbattiamo in carcere presunti innocenti in attesa di giudizio, soprattuto per reati da colletto bianco, e prima che possano essere dichiarati colpevoli ne distruggiamo l’immagine mediaticamente. Poi però se un ladro, un assassino o uno stupratore viene condannato in via definitiva passa da carnefice a vittima delle carceri e subito scatta la corsa a “reinserirlo”, senza pensare che – forse – le famiglie delle vittime prima di vedere il killer in metro potrebbero volerlo vedere passare qualche anno dietro lo sbarre. E adesso chi lo spiega alla nuova vittima, a Chamila e alla sua famiglia?
- Sbaglio, oppure solo a me sembra che l'indignazione per il femminicidio della povera Chamila stia scatenando meno phatos di quanto fatto per Giulia Cecchettin? La butto lì: non è che per caso il fatto che fosse un detenuto in permesso premio mette in crisi quei tifosi del "reinserimento" dei detenuti che tanto albergano soprattutto nelle buone redazioni salottiere?
- "Le misure alternative al carcere sono sicure e producono sicurezza. Sono meno dell'1% quelle che vengono revocate per la commissione di nuovi reati, mentre la recidiva è del 70% per chi sconta l'intera pena in carcere. Mettere in discussione questi strumenti per un singolo caso di cronaca è sbagliato e anche pericoloso proprio per la sicurezza, specie se si considera che sono circa centomila le persone che oggi hanno stanno eseguendo una qualche misura di comunità". Lo dice il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella.
Ok, ci credo. Però non accetto lezioni sulla "non generalizzazione" dopo che i giornali progressisti ci hanno spiegato "tutti i maschi" erano colpevoli della morte di Giulia Cecchettin.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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