Continua la "Caporetto" delle banche che trascinano al ribasso tutte le Borse europee. Sul settore pesano ancora le preoccupazioni degli investitori mondiali sugli effetti della Brexit (tre maxi fondi immobiliari britannici hanno congelato i rimborsi ai clienti). Volano invece i beni rifugio, con l'oro che testa i massimi da due anni a quota 1357 dollari l'oncia e lo spread Btp-Bund si attesta a 141 punti base.
In tutta Europa pagano dazio soprattutto tre settori: le assicurazioni (-3,1% lo stoxx di settore), le tlc (-2,8%) e le banche (-2,4%) mentre le materie prime limitano le perdite (-0,3%). Quest'ultime infatti salvano Londra che chiude come miglior piazza del Vecchio Continente (-1,25%) mentre Parigi e Francoforte cedono rispettivamente l'1,88% e l'1,67%. Proprio a Parigi tra le peggiori spicca Axa, in ribasso del 3,9%, mentre a Francoforte testano nuovi minimi Deutsche Bank (-5,5%) e Commerzbank (-3,6%); Adidas invece recupera l'1,95% grazie all'effetto Europei visto che due delle quattro nazionali di calcio rimaste in corsa per vincerli (Germania e Galles) calzano le sue scarpette. A Londra crollano i finanziari con Lloyds (-6,8%), Aviva (-6,1%) e Rbs (-6%) mentre i titoli delle materie prime sono tra i migliori, in particolare Fresnillo (+6%), Randgold (+4,3%) e Glencore (+1,1%).
Piazza Affari chiude in ribasso dell'2,26%, recuperando comunque dai minimi di giornata (-3%). Su Milano si abbatte anche il tonfo di Telecom Italia che chiude a -10,8% dopo che il finanziere francese Xavier Niel ha annunciato che smonterà la posizione in derivati, pari a circa il 15% di partecipazione, nel capitale della società di telecomunicazione e che con la sua Iliad ha rilevato asset di Wind e H3G aprendo di fatto la strada alla fusione delle due compagnie telefoniche.
A Milano penalizzato tutto il comparto bancario a eccezione di Mps, che recupera il 6%. Per la banca senese si parla di un aumento di capitale garantito dallo Stato, con una manovra da 2-3 miliardi di euro da portare avanti in parallelo alla cessione di Npl. Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta ha detto che l'Italia si sta muovendo d'intesa con l'Ue e che "il punto di partenza è tutelare il risparmio". Ma il report con cui Morgan Stanley ha acceso un faro sul comparto bancario italiano in vista degli stress test Eba, deprime anche Bper (-7,1%) e il Banco Popolare (-6,1%). Vendite anche su Azimut (-5,3%). Si salva dai ribassi, invece, Intesa Sanpaolo (-0,2%) su cui Morgan Stanley mantiene giudizio overweight con un target price a 2,6 euro.
Sul mercato dei cambi, euro ancora in calo sul dollaro a 1,107 (da 1,1108 ieri in chiusura).
Prosegue la corsa allo yen: la valuta giapponese passa di mano a 111,9(da 112,80) sull'euro e a 101,1 sul dollaro (101,56). Spicca tuttavia soprattutto la sterlina, che cala a quota 1,291 sul dollaro, aggiornando i minimi dal 1985. Petrolio praticamente stabile con il Wti in calo dello 0,2% a 46,5 dollari al barile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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