
Riducono il calo le Borse europee, dopo la diffusione delle stime di Adp sui nuovi occupati Usa in gennaio, attesi in rialzo a 205mila unità, sopra le stime. Positivo l’avvio delle Borse statunitensi. Francoforte perde l'1,53% e Londra l'1,43, Madrid il 2,5%, mentre Parigi ha chiuso a -1,33% e Zurigo a -1,61%.
Piazza Affari scivola di nuovo dopo un tentativo di rimonta in prossimità dell’avvio di Wall Street. L’indice Ftse Mib chiude a -2,85% a 17.412 punti base. Quasi tutto in rosso l’indice delle blue chips, tra scambi brillanti per 3,32 miliardi di euro di controvalore, tranne una manciata di titoli (Ferragamo +1,38%, Tod’s +0,76% e Tenaris +0,34%). Sotto pressione le banche, molte delle quali congelate più volte per eccesso di ribasso nel corso di una seduta piuttosto tormentata, a seguito anche di una serie di ribassi dei prezzi obiettivo da parte di Citigroup. La maglia nera l’ha indossata Banco Popolare (-10,02%), preceduto di poco da Ubi (-8,99%), Bper (-8,29%), Mps (-6,67%), Unicredit (-5,93%), Bpm (-5,71%) e Intesa (-5,25%). In forte calo Carige (-7,27%), Creval (-5,41%) e Popolare Sondrio (-4,31%). Le vendite hanno colpito anche Yoox (-8,29%) ed Fca (-4,01%), che ha fatto peggio dei rivali europei, mentre Ferrari (-0,15%a 32,95 euro) ha chiuso vicino alla parità dopo aver guadagnato il 4% a 34,44 euro. Magra consolazione però, in quanto rispetto al debutto di inizio anno (43 euro) il titolo della Rossa di Maranello è in calo di oltre il 23%.
Lo spread Btp-Bund chiude a 118 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano all'1,46% sul mercato secondario. Il differenziale spagnolo termina la seduta a 130 punt
Borse asiatiche tutte in difficoltà
I mercati azionari asiatici sono in difficoltà sulla scia di quelli europei e di Wall Street, appesantiti ulteriormente dalla ricaduta del petrolio sotto i 30 dollari, che fa rivivere ai mercati i timori del mercati all’inizio di quest’anno. A Tokyo, l’indice di riferimento Nikkei ha perso il 3,2% in chiusura degli scambi. Ma altrove nella regione l’andamento è simile.
Trema il mercato azionario di Hong Kong, già scivolato all’inizio della settimana a causa degli indicatori cinesi deludenti, e che stamane ha aperto perdendo il 3%. Retrocedono anche la borsa di Shanghai, sostenuta da un’iniezione di miliardi di yuan da parte della banca centrale cinese, e anche quelle di Sydney, Seul, Singapore e Kuala Lumpur.
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