Economia

Le Borse tornano in rosso. Sale lo spread

Il nulla di fatto dell'Eurogruppo, con l'Olanda che blocca l'accordo sul Mes, riaccende i timori dei mercati finanziari

Le Borse tornano in rosso. Sale lo spread

L'incapacità dell'Europa di trovare un'intesa condivisa sul modo con cui tentare di arginare gli effetti economici del coronavirus, che si preannunciano disastrosi, non poteva che avere pesanti ricadute sulle Borse. Le Borse europee procedono in calo ma non tracollano. I mercati guardano alla riunione di domani e scommettono su un compromesso per superare l'impasse. Londra arretra dello 0,76%, mentre le condizioni di Boris Johnson rimangono stazionarie ma preoccupa il vuoto di potere a Downing Street. A Milano Ftse Mib segna -0,43%. Francoforte cede lo 0,36% e Parigi lo 0,79%.

Le piazze asiatiche hanno chiuso in ordine sparso, con Tokyo l'unica in terreno positivo con il Nikkei che chiude a +2,13%. Quello del Giappone è un caso molto interessante. Il mercato azionario giapponese ha reagito positivamente allo stato di emergenza coronavirus lanciato nella serata di ieri dal premier Shinzo Abe. La Bank of Japan ha garantito nelle ultime ore che adotterà tutte le misure necessarie per assicurare la stabilità economica del paese.

I prezzi del petrolio rimbalzano dopo aver chiuso la sessione della vigilia in calo di oltre -9%. Il contratto Wti scambiato a New York, salito ieri durante la sessione fino a 27,24 dollari al barile, ha chiuso in calo di 2,24 dollari a 23,80 dollari. Le quotazioni sono ora in rialzo fino a +5,5% a 24,93 dollari al barile. Bene ma in misura minore il Brent, che fa registrare +1,63% a 32,39 dollari. Il Brent non era tuttavia crollato come il Wti alla vigilia, lasciando sul terreno un sempre poderoso -3,6%. I mercati tornano a scommettere su un accordo tra i paesi Opec e non Opec per tagliare la produzione.

Ma gli analisti restano scettici e pensano che anche un maxi taglio di 10 milioni di barili al giorno non sarà sufficiente a contrastare il crollo della domanda, provocato dal lockdown dell'economia globale.

Commenti