Bper strappa l'esclusiva per Carige

Richiesta di dote dimezzata a 530 milioni. Il Fondo: trattative fino al 15 febbraio

Bper strappa l'esclusiva per Carige

Bper ha avuto la meglio sui francesi di Crédit Agricole e sul fondo americano Cerberus per la mano di Carige. Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, che detiene l'80% di Carige, ha infatti concesso a Bper la sospirata esclusiva di quattro settimane per la valutazione della banca genovese, così da arrivare alla «definizione e sottoscrizione di un contratto di acquisizione nel più breve tempo possibile, e comunque non oltre il 15 febbraio». L'annuncio è stato dato, al termine del comitato di gestione dell'Fitd e «di un articolato processo di valutazione con un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati all'acquisto della partecipazione». E soprattutto al termine di quattro settimane in cui annunci e indiscrezioni sull'operazione si sono sovrapposti a richieste di trasparenza e prese di posizione politiche. In Borsa Bper ha guadagnato lo 0,3% a 1,92 euro, mentre Carige ha chiuso la seduta a 0,89 euro in rialzo dello 0,9% e Crédit Agricole ha guadagnato lo 0,5% a 13,53 euro. Determinante per la vittoria di Bper è stato il dimezzamento della richiesta di dote rispetto a un mese fa. Il gruppo controllato da Unipol (18,9%) ha infatti proposto all'Fitd presieduto da Salvatore Maccarone (foto) l'acquisizione della quota di controllo di Carige a un euro a fronte di una preventiva iniezione del capitale nella banca genovese di 530 milioni. In caso di un accordo definitivo per la quota di controllo, Bper lancerà poi un'Opa a 0,8 euro per azione sul flottante di Carige. Peraltro, come notano alcune fonti bancarie, considerando che l'aggregazione porterà vantaggi fiscali (Dta) per 380 milioni, in un momento di sacrifici per l'intero Paese, potrebbe essere stato ritenuto più opportuno un matrimonio tricolore. Solo pochi fa, infatti, i francesi avevano conquisto Creval, beneficiando dei relativi Dta.

La prima richiesta di dote avanzata, un mese fa, da Bper all'Fitd per Carige si attestava a un miliardo ed era stata, rispedita al mittente perché superiore ai 650 milioni circa previsti dall'interpretazione delle clausole statutarie come tetto massimo e, soprattutto, per l'opposizione degli istituti di credito più piccoli, recalcitranti all'idea di finanziare il rafforzamento del terzo polo bancario.

La mossa, tuttavia, è servita ad aprire la gara, introducendo altri offerenti come Cerberus e Crédit Agricole (anche se alcune fonti vicine al fascicolo sostengono i francesi abbiano fatto un passo indietro) e inducendo in ultimo Bper a rivedere i termini, tenendo conto delle Dta e stime inferiori oneri. La nuova proposta dell'istituto guidato da Piero Montani garantisce alle banche aderenti al fondo un minor esborso rispetto a quanto inizialmente richiesto da Modena e di risolvere il capitolo Carige. Secondo le stime iniziali, i nuovi termini dell'accordo dovrebbero comunque permettere a Bper di mantenere la neutralità di capitale e ottenere un significativo accrescimento della redditività a partire dal 2023.

Ma soprattutto, dopo l'acquisizione un anno fa degli sportelli di Ubi da parte di Bper, grazie a Carige l'ad di Unipol Carlo Cimbri farebbe un altro passo verso il terzo polo bancario, in attesa di poter avanzare anche in Popolare Sondrio (di cui Unipol ha il 9%).

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