La Brexit non frena Ferrero. Comprati i biscotti Burton

Continua lo shopping del gruppo italiano che punta i 20 miliardi di ricavi entro il 2027

Giovanni Ferrero
Giovanni Ferrero

Non si ferma lo shopping di Ferrero. Ieri il gruppo di Alba - tramite la controllata belga Cth - ha annunciato l'acquisizione di Burton's Biscuits, icona del mercato dolciario britannico con 86 anni di storia alle spalle, sei stabilimenti, duemila impiegati e un fatturato di oltre 275 milioni di sterline (318 milioni di euro). Non sono stati resi noti i termini finanziari dell'operazione che ha visto come venditore Ontario Teachers' Pension Plan Board.

Burton's Biscuits porta in dote brand amati dai consumatori inglesi come Maryland Cookies, Jammie Dodgers, Wagon Wheels, Paterson's e Thomas Fudge's che permetteranno a Ferrero di rafforzarsi nel Regno Unito, dove i lockdown hanno messo le ali alle vendite di dolciumi. E proprio Londra è sempre più uno degli epicentri prediletti per le attività della multinazionale italiana. Sono infatti inglesi le ultime acquisizioni effettuate nel giro di pochi mesi: a fine dicembre, Ferrero ha rilevato le barrette di Eat Natural e a ottobre i biscotti di Fox's, nati nel 1853.

In sei anni, sono state undici le acquisizioni annunciate dall'azienda guidata da Giovanni Ferrero che, dal 2015 a oggi, ha cambiato volto intraprendendo un percorso di ampliamento del business con un obiettivo chiaro: raggiungere entro il 2027 i 20 miliardi di fatturato (l'ultimo esercizio, terminato al 31 agosto 2020, ha registrato 12,3 miliardi di vendite in aumento del 7,8% rispetto all'esercizio precedente). Fino al 2015 il gruppo piemontese si concentrava sulla produzione e distribuzione nei supermercati di tutto il mondo di blockbuster come Nutella, Kinder e Tic-Tac, con una forte componente nell'ambito dei prodotti a base di cioccolato.

Poi la svolta. In pochi anni Ferrero ha allargato i confini del proprio impero mettendo sul banco qualche miliardo per crescere in Europa e negli Usa e costruirsi una posizione di primo piano anche nei prodotti da forno, acquisendo nell'ordine: il cioccolato inglese di Thorntons, l'azienda di biscotti belga Delacre, le americane Fannie May e Ferrara Candy, le attività Usa di Nestlè, alcune attività di Kellogg Company, la danese Kelsen Group, il controllo spagnola Ice Cream Factory Comaker, fino alle operazioni più recenti.

E potrebbe non essere finita qui. Recentemente la società ha investito sui gelati, un mercato che solo in Italia vale 1,9 miliardi.

E così, se il 2019 è stato l'anno della sfida a Barilla con i Nutella Biscuits, diventati all'epoca un fenomeno social, la campagna di guerra dell'estate 2021 si sposta nei freezer dei supermercati con l'approdo di tre brand storici del gruppo (Raffaello, Ferrero Roche e Estathè) su uno stecco gelato. Per ora si tratta di cinque prodotti in tutto, ma appare più che probabile che presto ne seguiranno altri.

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