Economia

Brunello di Montalcino e Duca di Sala Paruta: un patto per far viaggiare il vino

Siglato l'accordo tra Elisabetta Gnudi Angelini e il gruppo siciliano, che distribuirà in esclusiva in Italia le etichette Borgo Scopeto (Chianti Classico), Caparzo (Brunello di Montalcino) e Doga delle Clavule (Morellino di Scansano)

Brunello di Montalcino e Duca di Sala Paruta: un patto per far viaggiare  il vino

Quando eccellenti prodotti di nicchia e grandi gruppi trovano una sinergia, il vino italiano viaggia assai meglio. É il caso dell'accordo siglato dall'imprenditrice Elisabetta Gnudi Angelini con il network Duca di Salaparuta, che distribuirà in esclusiva in Italia le etichette di tre aziende di sua proprietà: Borgo Scopeto (Chianti Classico), Caparzo (Brunello di Montalcino) e Doga delle Clavule (Morellino di Scansano).

La decisione di entrare a far parte del gruppo Illva di Saronno, che comprende anche i marchi Florio e Corvo, sottolinea la produttrice toscana, nasce dalla volontà di andare incontro alle esigenze del mercato interno e di unirsi ad altri marchi importanti per poter essere presente in maniera sempre più capillare nel Bel Paese. «La serietà, oltre che l'unione, fa la forza, e io ho trovato - spiega Elisabetta Gnudi Angelini - nella famiglia Reina e nel suo staff quella stessa filosofia professionale che mi appartiene fin dal momento che ho deciso di legare la mia vita al vino».

L'imprenditrice vinicola conta su quest'operazione per mettere insieme la forza della logistica di un grande gruppo con la sua produzione d'eccellenza, in modo da affrontare nel modo migliore le sfide del mercato. L'accordo è stato stretto con un' azienda importante che resta però guidata da una famiglia italiana, i Reina e non è una multinazionale dove prevale la logica dei numeri.

Presupposto della nuova sinergia, aggiunge Elisabetta Gnudi Angelini, è stato quello di salvaguardare la professionalità delle persone che lavorano nelle aziende toscane da decenni. «Lo staff della famiglia Reina - dice l'imprenditrice-, e in modo particolare il direttore generale Filippo Cesarini Sforza, hanno dimostrato una rara sensibilità, e sono contenta di poter affermare che i nostri agenti più storici resteranno al loro posto. Questo è un lavoro fatto innanzi tutto da persone, e i cambiamenti che con naturalezza avvengono in un'azienda non possono prescindere da queste, in modo da poter continuare a camminare insieme».

Il fattore umano, dunque, è stato centrale nel corso di questi ultimi mesi di intensa trattativa. L'accordo sottolinea anche l'attenzione con la quale il gruppo segue il mercato interno. La grande maggioranza dei vini prodotti a Caparzo, a Borgo Scopeto e a Doga delle Clavule è destinata all'estero, ma questo non significa che per l'imprenditrice l'Italia non sia tra i primi mercati di riferimento. Il progetto prevede anche azioni comuni di comunicazione, che renderanno i marchi ancora più forti e visibili tra i consumatori italiani.

Un'alleanza importante, dunque, fatta da persone che parlano la stessa lingua.

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