
«Landini dice che il lavoro è diventato merce e i giovani scappano all'estero? Forse dovrebbe farsi un giro fuori dalla sede della Cgil e dare un'occhiata ai numeri reali». Così il ministro del Lavoro Marina Calderone (in foto), dal palco del Festival del Lavoro a Genova, ha replicato alle solite invettive del segretario della Cgil. «Abbiamo al lavoro un numero di persone che non avevamo mai avuto, siamo a oltre 24 milioni. Il trend di crescita è costante» ha sottolineato, smontando le sortite ideologiche del sindacalista. Mentre Landini invita a votare «cinque sì» come se si stesse preparando un'insurrezione popolare, Calderone ricorda che «in questo momento abbiamo una forte propensione all'assunzione con contratti stabili» e che «le aziende investono sul lavoro a tempo indeterminato perché percepiscono una stabilità importante, data anche dalle scelte del governo».
Il ministro rispedisce quindi al mittente l'allarmismo sindacale, indipendentemente dagli esiti. «Io continuerò a lavorare con il rigore tecnico che mi ha chiesto la premier, guardando alla qualità e alle competenze, non alla propaganda», ha dichiarato. E infatti i dati parlano: «Abbiamo speso i 731 milioni del Fondo nuove competenze e lo abbiamo rifinanziato con altri 320. Ma voglio raddoppiare, perché le aziende rispondono e il fabbisogno di competenze è reale».
Mentre la Cgil gioca al piccolo
Che Guevara con i referendum, il governo lavora per il futuro. «Abbiamo ricevuto oltre 60mila domande per il bonus giovani e donne. La piattaforma Siisl funziona e funzionerà ancora meglio. Noi investiamo, loro gridano».