Economia

Stangata alla pompa di benzina: la verde oltre i 2 euro nel self

In aumento anche i prezzi di diesel, gpl e metano auto. La proposta della Lega: "Abroghiamo le accise"

Carburanti, la benzina supera i 2 euro a litro anche nel self

Per la quinta seduta consecutiva, nel fine settimana, sono aumentati i prezzi di benzina, diesel e gpl. Le quotazioni dei prodotti petroliferi, venerdì scorso, hanno subito l’ennesimo sostanziale incremento gettando nello sconforto gli automobilisti italiani. A registrare il risultato peggiore è stata Eni che ha visto crescere i costi di benzina e diesel di 5 centesimi. È andata un po’ meglio per Ip, Q8 e Tamoil, compagnie per le quali gli aumenti si sono fermati a 4 centesimi. La benzina verde ha superato i 2 euro a litro, anche in modalità self service, raggiungendo la cifra record di 2,2 euro a litro in modalità servito.

Sfonda il tetto dei 2 euro anche il diesel, mentre continuano a lievitare i prezzi di gpl e metano auto. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del ministero per lo Sviluppo economico, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self sale a 2,004 euro a litro. Le compagnie no logo applicano ancora la cifra di 1,971 euro a litro. Venerdì scorso il costo medio della benzina era fermo a 1,912 euro.

Il prezzo del diesel, sempre in modalità self, invece, sale a 1,901 euro a litro, a differenza di venerdì quando costava 1,788 a litro. Nel caso del gasolio, le compagnie no logo sono ancora ferme a 1,891 euro a litro. Per ciò che riguarda il servito, poi, la benzina mediamente ha raggiunto il prezzo di 2,117 euro a litro (venerdì era 2,039 euro a litro). Le compagnie no logo applicano la cifra di 2,014 euro a litro. Il diesel servito, inoltre, ha raggiunto il costo di 2,019 euro a litro (venerdì 1,921 a litro), mentre le pompe di benzina no logo hanno il prezzo fissato a 1,930 a litro. In aumento anche il costo del metano auto che si posiziona tra 1,854 e 2,021 euro a litro (no logo 1,975 euro a litro).

Di fronte ai continui aumenti dei prezzi dei carburanti è arrivata la proposta del deputato della Lega Vincenzo Figuccia, il quale chiede al governo di abrogare le accise. “Se venissero aboliti questi costi odiosi e datati – ha dichiarato – un litro di benzina costerebbe 0,555 euro a fronte degli attuali 2 euro. A parte le accise, che da sole costituiscono più della metà del prezzo finale, c'è da tenere in considerazione anche l'aumento del costo delle materie prime.

L'aumento non ha conseguenze solo per fare il pieno, ma si ripercuote anche sulle utenze e i consumi”.

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