Il 2012 è stato un anno positivo per Cattolica che conta di distribuire il dividendo e resta alla ricerca dell'occasione migliore per compiere il salto dimensionale. L'amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli manda un messaggio di solidità ai soci del gruppo assicurativo veronese che il 15 dicembre, su impulso del presidente Paolo Bedoni, metterà mano allo statuto per cambiare le regole dell'elezione del cda: il board non sarà più rinnovato ogni anno per un terzo ma interamente il prossimo aprile. Il risultato - sottolinea Mazzucchelli - «sarà un assetto di governance più stabile, senza continui avvicendamenti nei vari organismi».
Cattolica adotta il voto capitario, cosa intende fare per attirare l'attenzione dei fondi?
«Cattolica ha resistito alla crisi meglio dei concorrenti e non ha avuto la necessità di ricorrere ad aumenti di capitale. È un gruppo solido, che in pochi anni ha ricostruito un portafoglio immobiliare vicino a 500 milioni».
Qual è la strategia industriale?
«Vogliamo aumentare la quota di mercato nei rami Danni dal 4,5% attuale al 5 per cento. Quanto al business Vita, soffriamo invece un po' di più, essendo Cattolica particolarmente esposta nella bancassicurazione. La crisi finanziaria ha portato le banche a fare scelte alternative, ma ora la situazione è in via di miglioramento».
L'elevata redditività che Cattolica ottiene dal business Auto stupisce molti analisti, come sono le vostre riserve?
«L'efficienza del nostro ramo Danni dipende da una frequenza dei sinistri inferiore al mercato di circa il 10%, da un costo medio del pagato al di sotto del 10% e da una velocità di liquidazione migliore dell'8-9% rispetto alla media dei concorrenti. Cattolica è un gruppo dal patrimonio solido ed è molto attento alle riserve».
Come chiuderà il bilancio?
«Sono confidente di chiudere l'anno con buoni risultati, dal punto di vista industriale i conti sono sicuramente soddisfacenti».
Quindi il dividendo tornerà a essere in contanti? Il mercato punta su una cedola prossima ai 50-60 centesimi...
«Quello che per ora posso dire è che i nostri azionisti saranno soddisfatti. È però prematuro fare ogni previsione».
Gli operatori considerano Cattolica avvantaggiata nella gara per aggiudicarsi gli 1,7 miliardi di premi che la «grande Unipol» dovrà cedere per limiti Antitrust.
«Le energie per fare shopping ci sono o si trovano, ma dipende da quanto è interessante l'affare. Vogliamo crescere nei rami Danni per rafforzare la nostra quota di mercato. Non conta solo la dimensione, ma soprattutto la qualità delle eventuali acquisizioni».
La nascita del big delle polizze guidato da Carlo Cimbri potrebbe comunque rappresentare un'occasione per Cattolica per arruolare agenti...
«Intendiamo potenziare la rete agenziale, ma non stiamo andando a caccia di nessuno e sicuramente saremo selettivi».
Perché avete acquistato la tenuta agricola Ca' Tron da Cassamarca?
«La tenuta si estende su oltre 1.100 ettari nel territorio tra Treviso e Venezia; siamo sicuri che produrrà buoni risultati perché è una proprietà che si presta allo sviluppo sia dal punto di vista agricolo sia dei servizi».
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