La cessione di via Solferino divide i giornalisti di Rcs

La cessione di via Solferino divide i giornalisti di Rcs

I giornalisti della Gazzetta dello Sport hanno deciso: oggi e domani la «rosea» non sarà in edicola a causa dello sciopero contro la cessione per 120 milioni a Blackstone dell'immobile di Via Solferino, definita una «svendita». I colleghi (e coinquilini) del Corriere, invece, hanno lavorato regolarmente: l'assemblea-fiume dei giornalisti ha deliberato di proseguire la strada dell'azione legale contro quello che viene definito un «atto folle». La garanzia di restare nell'attuale sede per 9 anni (se gli organici si restringeranno, ci sarà spazio anche per la Gazzetta) ha indotto alla riflessione.
Dal gruppo editoriale ieri sono filtrate, infatti, alcune indicazioni. In primo luogo, Rcs ha voluto far sapere che la vendita della sede storica era parte dell'accordo con le banche e, quindi, era uno dei presupposti per la continuità aziendale. Alcuni rumor, inoltre, hanno rivelato che nel cda di martedì su 9 compone i contrari sarebbero stati due: il notaio Piergaetano Marchetti e l'avvocato Attilio Guarneri (subentrato a Rotelli).
La protesta dei giornalisti ha evidenziato il formarsi di un nuovo assetto. La prudenza del direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, nell'affrontare la materia è sintomatica di come alcuni equilibri si stiano spostando.

Voci interne a Via Solferino vedono il consigliere Luca Garavoglia in pole per la vicepresidenza e riferiscono di frequenti viaggi in Spagna del management (possibile una sistemazione del «macigno» Recoletos). La strada per Diego Della Valle - nonostante le cautissime aperture di Urbano Cairo - si fa più ripida.

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