Economia

Crisi, ora Cipro spaventa le Borse

Cipro getta nel panico i mercati del Vecchio Continente: domani il parlamento voterà il piano Ue. La Consob rassicura i contribuenti italiani. Ma Moody's boccia il piano Ue

Crisi, ora Cipro spaventa le Borse

I mercati del Vecchio Continente chiudono provando a smorzare leggermente le perdite. Dopo che la settimana si è aperta con i nervi a fior di pelle per gli investitori di tutto il mondo, a seguito del prelievo forzoso imposto sui conti bancari di Cipro dal piano di salvataggio concordato con l’Unione europea, il panico ha contagiato le principali piazze finanziarie dell'Eurozona. "Per L’Italia - ha assicurato il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, a margine dell’assemblea annuale Aifi a Milano - non c’è nessun pericolo, nessuna preoccupazione di contagio". Tuttavia, secondo gli analisti di Mooy's, il prelievo forzoso potrebbe avere conseguenze negative per i rating delle banche europee.

Le Borse europee chiudono negative ma recuperano parte delle perdite accumulate nel corso della seduta, una tendenza seguita anche da Wall Street. A spaventare i listini sono stati i termini del piano di salvataggio per Cipro, spingendoli a vendere i titoli del settore. Le possibilità, sollevata da Parigi e Berlino, di una parziale marcia indietro che risparmi almeno i piccoli correntisti potrebbe quindi aver ridotto la preoccupazione dei mercati. Il Dax di Francoforte cede lo 0,4% a 8.010,64 punti, il Cac 40 di Parigi perde lo 0,45% a 3.826,87 punti, l’Ftse 100 di Londra arretra dello 0,36% a 6.466,55 punti e l’Ibex di Madrid segna -1,29% a 8.507,8 punti. A Piazza Affari l’Ftse Mib arretra dello 0,85% a 15.924,13 punti dopo essere arrivato a perdere, in avvio di seduta, il 2,8%. Secondo Vegas, "l’Italia è un Paese manifatturiero, Cipro è un Paese finanziario, alcuni lo indicano anche come un paradiso fiscale. L’unico avvertimento per i risparmiatori allora è di tenere i soldi a casa e non portarli in paradiso". "L’Italia - ha concluso - non corre nessun pericolo e non c’è nessuna preoccupazione per i nostri risparmiatori".

Domani il Parlamento cipriota dovrà votare sul piano di salvataggio Ue che oltre ad aver messo sul chi vice gli investitori internazionali ha anche provocato forte malcontento nell’isola. Prevede una maxi tassa una tantum del 6,75% sui conti bancari inferiori a 100mila euro, balzello che lievita al 9,9% oltre questa soglia. Questo dovrebbe fruttare 5,8 miliardi in cambio di un salvataggio da 10 miliardi da parte dei paesi europei. La questione ha però innescato rinnovati timori tra gli investitori, portando a pesanti contrazioni scattare in Asia, anche sulla scia di primi segnali di ribasso venerdì a Wall Street dopo una prolungata fase di crescita. Tokyo ha chiuso in picchiata del 2,71%. Tuttavia va anche rilevato che al momento a Cipro vige un regime fiscale di piuttosto accomodante, e che era problematico per i partner europei varare un salvataggio che si ritiene andrà indirettamente anche a favore di coloro che usano le banche dell’isola come sede di riciclaggio di danaro sporco.

In un rapporto pubblicato oggi, gli analisti di Moody's hanno spiegato che il piano dell'Ue avrà "pesanti conseguenze" per i risparmiatori non solo a cipro ma anche per i creditori di banche in altri paesi europei, aumentando nel contempo i rischi di una fuga di capitali da altri paesi in difficoltà dell’Eurozona. "La decisione sul prelievo forzoso - ha continuato l’agenzia di valutazione del merito di credito - si distingue nettamente come un caso unico nei confronti di precedenti piani di salvataggio". Le conseguenze dirette del prelievo forzoso dovrebbero restare limitate, ma si tratta di un punto di svolta a livello di politiche europee: "Con la decisione si è avviato un passo importante per limitare, o addirittura eliminare, la tutela sistemica dei creditori bancari in tutta europa".

In questo modo, i responsabili politici europei dimostrano di "essere disponibili a rischiare turbolenze più consistenti sui mercati finanziari, nel perseguimento di obiettivi politici".

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