Cnh rafforza l'agricoltura: lo shopping in Danimarca vale 100 milioni di ricavi

Acquisita un'azienda leader nei macchinari che preparano i campi. Nel trimestre ritorno ai profitti

Pierluigi Bonora

Cnh Industrial ha atteso il giorno della trimestrale per annunciare un'acquisizione che, come ha spiegato l'ad Richard Tobin, porterà a regime un fatturato aggiuntivo di 100 milioni di dollari. A finire nel carniere del gruppo di casa Agnelli è stata Kongskilde Agricolture, società danese appartenente alla galassia Dlg, specializzata nella produzione di macchinari per la fienagione e la preparazione del terreno. All'azienda fanno capo due impianti, in Svezia e in Polonia. Grazie a questa acquisizione il marchio New Holland (più globale rispetto a Case, che va per la maggiore negli Usa) avrà modo di ampliare il portafoglio di prodotti, rafforzando la posizione nell'offerta di macchinari per preparazione del terreno, semina, fienagione e foraggio. «Puntiamo a valorizzare l'eccezionale patrimonio dei nostri brand - ha commentato Tobin - aumentando considerevolmente il loro potenziale di accesso al mercato grazie alle sinergie della nostra rete».

Per Cnh Industrial il mercato agricolo è centrale: dopo aver raggiunto il picco nel 2013, rappresentando circa il 90% dell'utile operativo del gruppo, il settore è entrato in una profonda crisi dalla quale si sta risollevando. A incidere sulla predisposizione all'acquisto: il calo delle quotazioni delle materie prime e i problemi di redditività delle aziende agricole. Il trend è ora in crescita, soprattutto in mercati come l'India, che viaggia al ritmo di 600.000 trattrici l'anno (considerando solo quelle oltre i 30 cavalli), rispetto alle 200.000 negli Usa e alle 170.000 unità complessive in Europa.

Nel terzo trimestre dell'anno CnhI ha visto i ricavi scendere dell'1,7% a 5,7 miliardi di dollari e l'utile netto salire a 39 milioni rispetto a perdite nette per 128 milioni di un anno prima. Confermati gli obiettivi 2016 di ricavi netti delle attività industriali tra 23 e 24 miliardi, con un margine operativo tra 5,2% e 5,8%, e un debito tra 2 e 2,3 miliardi (1,5 e 1,8 miliardi se si esclude il pagamento di 0,5 miliardi alla Commissione Ue). Liquidità disponibile: 8,9 miliardi.

Alla voce ricavi le macchine agricole hanno segnato, nel trimestre, un calo del 3% (2,36 miliardi), quelle movimento terra un rialzo dello 0,7% (595 milioni) e i veicoli commerciali Iveco una flessione del 3,4% (2,11 miliardi).

Per la divisione Powertrain (850 milioni) il miglioramento è del 6,3%. L'utile operativo: +18 milioni l'agricoltura (155 milioni), -36 milioni il movimento terra (1 milione), +4 milioni Iveco (64 milioni) e +17 milioni il Powertrain (52 milioni).

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