Non si spegne l'eco del nuovo scandalo finanziario di Piazza Affari: il sospetto di insider trading su Saipem, dopo che un investitore misterioso (quanto «fortunato») ha venduto dieci milioni di titoli a ridosso dell'annuncio del taglio degli utili. E infatti Consob ha deciso di convocare lunedì i vertici di Saipem per riferire sia dei dati contabili, sia delle modalità di gestione del «profit warning». Peraltro il giorno dopo il crollo a picco del titolo, Saipem è tornato in vita (+4,4% a 20,9 euro) tanto che non è stato rinnovato il divieto di vendite allo scoperto. Ormai tutti i broker hanno ridotto pesi e rating sul titolo riposizionandosi sulle nuove stime e, dopo un segnale di rottura con il passato così deflagrante, non ci si aspetta ulteriori pulizie di bilanci da parte del neo ad Umberto Vergine.
Ma, se l'allarme utili ha già fatto il suo decorso, in Borsa rimane il giallo di un eclatante caso di insider che, come al solito, ha lasciato l'investitore retail con il cerino in mano. Il sospetto che qualcuno, in possesso di informazioni delicatissime e blindate, ne abbia fatto uso per alleggerirsi di una posizione a rischio è più che fondato. L'intermediario dell'operazione, Bank of America Merrill Lynch, contattato non commenta. I chiarimenti li darà a Consob che mercoledì sera ha acceso un faro sull'operazione passata dalle sale della City. L'Autorità mette le mani avanti sui tempi: saranno lunghi anche perchè dovrà essere interpellata la Financial Services Authority. Consob precisa che la procedura è coperta dal segreto fino all'eventuale sanzione. Peraltro con la verosimile apertura del fascicolo in Consob, gli atti dovrebbero essere trasmessi anche alla Procura di Milano. Nel frattempo sul mercato è caccia al venditore. Sempre che non si tratti di vendite allo scoperto. Nelle evidenze Consob, oltre ad Eni (al 42,9%) compare solo Fidelity (al 2,6%) che tuttavia ha smentito di aver operato sul titolo. Confrontando gli ultimi dati di Bloomberg con quelli relativi all'ultima assemblea degli azionisti emergono tra i soci anche Capital Research and Management Company con l'1,37%, Blackrock Inc. con l'1,8%, Allianz all'1,22 e per chiudere Fmr Llc col 3,450% e la Fil Limited col 2,016% (da notare che gli ultimi due fondi sono divisioni di Fidelity International). Ovviamente nessuno commenta. E il giallo si infittisce visto che Consob esonera gli istituzionali dall'obbligo di comunicare i movimenti fino al 5% e le movimentazioni su Bloomberg raramente sono tempestive.
La seconda parte del mistero, messa in ombra dal sospetto di insider, riguarda le motivazioni alla base dell'allarme utili effettuato dal nuovo ad. La versione ufficiale parla di ordini rallentati, negoziazioni chiuse con esiti inferiori alle previsioni e comunque di una generale volontà di volare basso. Come ogni nuovo manager che si insedia ai vertici è probabile che Vergine abbia voluto eliminare ogni incertezza per poter dare slancio alla sua gestione. Ma non manca chi vede in questa vicenda un sotterraneo scontro di poteri tra la casa madre Eni e la controllata Saipem, fino a pochi mesi fa gioiellino tecnologico in rapida e soprattutto indipendente ascesa.
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