Continua l'effetto Siria: benzina sempre più cara

Con la scusa della crisi siriana, la verde torna sopra i 2 euro al litro. Il Codacons: "All'estero nessun rincaro"

I prezzi della benzina in Italia e Andorra
I prezzi della benzina in Italia e Andorra

Con la crisi siriana, torna a salire il prezzo dei carburanti. Nonostante il calo dei prezzi sui mercati internazionali, come sottolineano Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana, la verde supera ormai gli 1,88 euro al litro e il diesel gli 1,77 euro nei distributori Eni (+0,8 centesimi il rincaro nel weekend), con aumenti anche per Ip, Q8 (con il picco di 1,776 sul diesel) e TotalErg.

E arriva a superare ormai i 2 euro al litro a Milano, come testimonia il Codacons, che denuncia come all'estero i prezzi siano "incredibilmente inferiori". Ad esempio in Spagna e Austria la verde costa mediamente 1,40 euro al litro (1,30 il gasolio), mentre il record in positivo fotografato dagli utenti spetta ad Andorra, dove un litro di benzina costa appena 1,298 euro e un litro di diesel 1,166, "prezzi inferiori di quasi il 50% rispetto ai listini medi praticati in Italia".

Si tratta del quarto giro di aumenti per i prezzi dei carburanti all’indomani dell’avvio "dell'effetto Siria". Un rincaro che colpisce 4,4 milioni di italiani in vacanza nel mese di settembre, come sottolinea Coldiretti secondo cui il costo dei trasporti è uno dei fattori che ha condizionato pesantemente le ferie degli italiani. Il 32% dei vacanzieri infatti ha scelto di trascorrere le vacanze in località più vicine rispetto allo scorso anno con ben sette italiani su dieci (70%) in vacanza in Italia.

Di questi ben il 24% non si allontana neppure dalla propria regione secondo l’indagine Ipr marketing. Vacanze, insomma, a "chilometro zero" soprattutto a settembre, quando aumenta il turismo legato alla natura in collina, montagna, nei parchi e nelle campagne rispetto alle mete tradizionali del mare.

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