Il conto salato (in dollari) della «Balena di Londra»il caso

JPMorgan Chase, la maggior banca degli States, paga il conto della «Balena di Londra» e archivia il secondo trimestre con utili inferiori a quanto previsto oltre a rivedere al ribasso i profitti dei primi tre mesi del 2012.
Per colpa delle scommesse sbagliate sui derivati fatte nella sede di Londra, la banca Usa ha dovuto registrare in bilancio un buco di 4,4 miliardi di dollari, anzichè di due miliardi come aveva inizialmente stimato. CosìJpMorgan ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre con un utile netto in calo a 4,96 miliardi dai 5,43 dello stesso periodo dell'anno scorso, mentre l'utile del primo trimestre viene sforbiciato di 459 milioni a 4,92 miliardi rispetto ai 5,38 miliardi, comunicati in precedenza.
Secondo il direttore finanziario della banca, Doug Braunstein, le perdite della cosiddetta London Whale, ossia la «Balena di Londra» il soprannome del trader infedele, per il colosso Usa raggiungeranno quest'anno, in totale, i 5,8 miliardi di dollari. London whale, sarebbe in realtà il trader Bruno Michel Iksil, che aveva assunto posizioni così grandi, da balena per l'appunto, da influenzare inotevolmente il mercato dei credit-default swap.
«Non siamo orgogliosi di questo momento ma lo restiamo della nostra società»- ha detto l'amministratore delegato, Jamie Dimon. «Questa esperienza ci ha scosso- ha sottolineato Dimon- gli errori nel nostro mestiere si possono commettere ma dovrebbero essere una eccezione, e di lieve entità».
Dimon ha poi spiegato che il reparto della sede londinese responsabile delle perdite è stato chiuso e che i dirigenti coinvolti nello scandalo sono stati licenziati e non riceveranno alcuna liquidazione. Inoltre, la banca intende recuperare parte delle perdite riprendendosi gli ultimi due anni di stipendio dei trader «canaglia».
Insomma il buco è molto più grande delle previsioni tanto che solo qualche mese fa lo stesso Dimon aveva liquidato la vicenda di Londra come «una tempesta in un bicchier d'acqua». In compenso ieri il titolo è salito in Borsa di circa il 6% insieme ad altri titoli bancari come Walls Fargo che hanno riportato buoni bilanci trimestrali.

Anche se un analista, Todd Salamone di Schaeffer's Investment Research, ha spiegato che il rally di ieri è sopratutto dovuto al fatto che gli investitori erano già preparati al peggio e dunque vedere risultati migliori rispetto le previsioni in un mercato così debole ha fatto scattare gli acquisti. Ma il ritorno di fiamma difficilmente sarà di lunga durata.

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