Economia

Banzai studia lo sbarco in Borsa nel 2015

La coppia Ainio-Arpe pronta alla svolta: "Crescita, ma solo in Italia"

In principio fu Yoox, pochi giorni fa è stata la volta di Fineco e presto potrebbe arrivare anche Banzai. Contagiate dalla febbre di Wall Street, sono sempre di più le web company italiane che guardano a Piazza Affari. E tra queste, appunto, c'è anche il big italiano dell'e-commerce creato da Paolo Ainio, il quale - dopo le indiscrezioni su una possibile quotazione della società già entro l'anno - ha confermato di avere Piazza Affari nel mirino. Un obiettivo «possibile, ma non nell'imminente», ha chiarito il presidente e ad, che colloca il potenziale sbarco in Borsa «non prima del prossimo anno».

Fondata nel 2006 dall'ex patron di Virgilio, la società (attiva anche nel settore e-media) ha in pancia portali di successo come e-Price, SaldiPrivati, PianetaDonna, Studenti.it e il sito di cucina Giallo Zafferano. Dell'area informazione, invece, fanno parte Il Post, Liquida e Giornalettismo. Un circuito che garantisce alla holding 14 milioni di utenti unici mensili, 2 milioni di clienti registrati e 2,3 milioni di prodotti acquistati online. Il fatturato stimato per il 2013 è di 156 milioni di euro (+30% rispetto al 2012), un dato che fa di Banzai il secondo operatore dell'e-commerce in Italia dopo il colosso americano Amazon. Sul fronte della distribuzione, oltre ai 58 punti «Pick & Pay» sparsi per tutto lo stivale, la società - prima in Italia - ha da poco concluso un accordo con l'operatore polacco InPost per la fornitura dei lockers, degli armadietti automatizzati utilizzati già da Amazon negli Usa e in Gran Bretagna per la consegna e il ritiro dei prodotti acquistati online. «Al momento circa 15 sono stati collocati a Milano, ma puntiamo ad attivarne almeno 500 in tutta Italia nel 2015» ha spiegato Ainio. Per quanto riguarda i dipendenti, invece, Banzai - il cui business si concentra interamente in Italia - impiega circa 440 professionisti del settore digital, per lo più giovani sotto i 35 anni e con contratti a tempo indeterminato. Del board, oltre ad Ainio, fanno parte l'ex dg di Fineco, Edoardo Giorgetti (responsabile dell'area commerce), e il fondatore di Liquida Andrea Santagata (area media).

Tornando alla possibile quotazione, un advisor ufficiale ancora non ci sarebbe, ma a guidare la holding verso la Borsa potrebbe essere Banca Profilo di Matteo Arpe, che nel 2013 attraverso la Sator ha acquisito il 28,1%, diventando azionista di controllo al pari del fondatore. Un'operazione che ha consentito alla società di generare cassa per attrarre investitori in vista della potenziale collocazione sull'Mta e per eventuali acquisizioni. Ma non all'estero.

«Il focus dell'attività - conclude l'ad - resterà al 100% in Italia».

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