Coronavirus, Boccia: "Serve un piano transnazionale da 3mila miliardi"

Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia sostiene che l'Italia debba chiedere a Bruxelles un piano da 3.000 miliardi "per un grande piano infrastrutturale transeuropeo"

Coronavirus, Boccia: "Serve un piano transnazionale da 3mila miliardi"

Maurizio Landini e Vincenzo Boccia sono d'accordo sulla necessità di chiamare in prima linea anche la sanità privata per far fronte all'emergenza coronavirus in Italia.

Opsite del programma Mezz'ora in più, Landini ha anticipato il contenuto della proposta che intende mettere sul tavolo in vista dell'incontro tra regioni, governo e parti sociali in calendario il prossimo mercoledì. “Stiamo parlando di uno sforzo sanitario della sanità pubblica – ha detto il segretario generale della Cgil - Mi permetto di dire che proprio per affrontare la situazione, e proprio perché non siamo alla fine, nei prossimi giorni è necessario aprire questa discussione in merito alla sanità privata”.

A questo proposito anche il presidente di Confindustria Boccia si è detto d'accordo con Landini: “Non c’è nulla da aspettare, è necessario agire subito e di presentare delle proposte concrete per l’incontro di mercoledì. C’è una questione economica che è diventata emergenza. Il mondo percepisce l’Italia, non la zona rossa dell’Italia”. Boccia è sceso più nello specifico, esplicando la sua ricetta per far ripartire il Paese.

Il "modello Ponte Morandi" proposto da Boccia

Di che cosa si tratta? Della riproposizione di una soluzione analoga al modello Ponte Morandi. “Non possiamo più pensare a un Green New Deal di mille miliardi da spendere nei prossimi anni. La domanda privata arretrerà, le abitudini di acquisto arretreranno. Serve una forte domanda pubblica, a partire dalle infrastrutture italiane ed europee: dobbiamo usare le risorse stanziate subito. Il modello ponte Morandi deve riguardare tutte le infrastrutture del paese e questo compenserebbe il calo della domanda privata. L’economia è complementare alla salute, non antitetica”.

Secondo Boccia l'economia italiana deve reagire in blocco per compensare la frenata derivante dagli effetti negativi dell'epidemia di Covid-19 sull'economia del Paese. Certo è che Roma non può farcela da sola. A detta del presidente di Confindustria è necessario anche l'apporto dell'Unione europea: “La BCE per questo potrebbe mettere in campo anche i famosi eurobond”. Non solo: Boccia sostiene che l'Italia debba chiedere a Bruxelles "3.000 miliardi per un grande piano infrastrutturale transeuropeo”.

Tornando a Landini, il segretario generale della Cigl ha chiuso il suo intervento affermando che questa emergenza “se la guardo da un altro punto di vista, può essere l’occasione per fare le cose che diciamo da anni e che non stiamo facendo”.

Renzi d'accordo con Boccia e Landini

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha scritto su Twitter di essere d'accordo con le proposte avanzate da Boccia e Landini per combattere l'emergenza Covid-19: "Dopo Coronavirus presidente Confindustria e Segretario Cgil chiedono lo sblocco degli investimenti. Serve un piano straordinario affidato a commissari come per il Ponte di Genova o l’Expo a Milano o gli scavi a Pompei. Noi lo chiamiamo Italia shock. È pronto! Facciamolo insieme".

Renzi ha quindi anunciato sui social che "le decisioni della Casa Bianca rendono ancora più dura la gestione italiana del

Coronavirus. Ognuno faccia la sua parte: domani alle 18 incontro le associazioni di categoria del mio territorio, da senatore del collegio, per ascoltare e portare insieme proposte e idee al Governo"

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