Crescita, lavoro, Pil: l'Ue promuove l'Italia
5 Novembre 2015 - 11:32Dalla Commissione Ue e dall'Istat giunge un aggiornamento dello scenario economico che di fatto sdogana le previsioni del ministero dell'Economia contenute all'interno della Legge di Stabilità
Buone notizie da Bruxelles. L’economia italiana si rafforza, la crescita diventa sempre più "autosufficiente" acquistando maggior peso la domanda interna. È questa la prospettiva italiana nel 2016 e nel 2017 indicata dalle stime macro-economiche che la Commissione europea ha pubblicato oggi. Le condizioni di finanziamento dell’economia stanno migliorando gradualmente. Nel 2016 il pil reale aumenterà dell’1,5% "guidato dalla domanda interna", bassa inflazione, crescita dell’occupazione e tagli delle tasse "sosterranno il reddito disponibile e i consumi".
La Commissione europea rileva come, anche se "i crediti in sofferenza pesano tuttora sui bilanci delle banche, le condizioni di credito sono previste normalizzarsi l’anno prossimo restando la politica monetaria accomodante e dato che il credito si incanalerà verso le imprese più produttive". Inoltre le società non finanziarie potranno autofinanziarie gli investimenti dal momento che sono risultati prestatori netti dal 2012 e le necessità di riduzione dell’indebitamento diminuiranno. L’espansione dell’economia continuerà nel 2017 dal momento che importazioni più elevate saranno compensate da una domanda esterna più forte e dagli investimenti. Il surplus dei conti con l’estero diminuirà dal 2,2% nel 2015 all’1,9% nel 2016-2017 con i risparmi che saranno più che compensati da più alti investimenti. In ogni caso, Bruxelles indica che "un ulteriore rallentamento della domanda globale pone rischi di uno scenario peggiore". L’occupazione è attesa migliorare grazie all’esenzione per tre anni dei contributi sociali alle assunzioni deciso nel 2015. Tale regime è stato esteso ai nuovi assunti a tempo indeterminato con una parziale esenzione. L’occupazione è prevista crescere dell’1% nel triennio 2015-2017 a fronte di una media Eurozona di 0,9% in tutti e tre gli anni. Il tasso di disoccupazione scenderà secondo la Commissione europea solo gradualmente anche perchè i disoccupati scoraggiati rientreranno lentamente nella forza lavoro attiva. Il tasso di disoccupazione passerà dal 12,2% nel 2015 all’11,8% nel 2016 e all’11,6% nel 2017 rispetto a una media Eurozona rispettivamente a 11%, 10,6% e 10,3%.
Intanto nel 2015 il Prodotto interno lordo italiano aumenterà dello 0,9% in termini reali. Lo prevede l’Istat stimando poi una crescita del 1,4% sia per il 2016 che per il 2017. L’Istituto ha così rivisto al rialzo le precedenti stime.
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