Crescita, lavoro, Pil: l'Ue promuove l'Italia

Dalla Commissione Ue e dall'Istat giunge un aggiornamento dello scenario economico che di fatto sdogana le previsioni del ministero dell'Economia contenute all'interno della Legge di Stabilità

Crescita, lavoro, Pil: l'Ue promuove l'Italia

Buone notizie da Bruxelles. L’economia italiana si rafforza, la crescita diventa sempre più "autosufficiente" acquistando maggior peso la domanda interna. È questa la prospettiva italiana nel 2016 e nel 2017 indicata dalle stime macro-economiche che la Commissione europea ha pubblicato oggi. Le condizioni di finanziamento dell’economia stanno migliorando gradualmente. Nel 2016 il pil reale aumenterà dell’1,5% "guidato dalla domanda interna", bassa inflazione, crescita dell’occupazione e tagli delle tasse "sosterranno il reddito disponibile e i consumi".

La Commissione europea rileva come, anche se "i crediti in sofferenza pesano tuttora sui bilanci delle banche, le condizioni di credito sono previste normalizzarsi l’anno prossimo restando la politica monetaria accomodante e dato che il credito si incanalerà verso le imprese più produttive". Inoltre le società non finanziarie potranno autofinanziarie gli investimenti dal momento che sono risultati prestatori netti dal 2012 e le necessità di riduzione dell’indebitamento diminuiranno. L’espansione dell’economia continuerà nel 2017 dal momento che importazioni più elevate saranno compensate da una domanda esterna più forte e dagli investimenti. Il surplus dei conti con l’estero diminuirà dal 2,2% nel 2015 all’1,9% nel 2016-2017 con i risparmi che saranno più che compensati da più alti investimenti. In ogni caso, Bruxelles indica che "un ulteriore rallentamento della domanda globale pone rischi di uno scenario peggiore". L’occupazione è attesa migliorare grazie all’esenzione per tre anni dei contributi sociali alle assunzioni deciso nel 2015. Tale regime è stato esteso ai nuovi assunti a tempo indeterminato con una parziale esenzione. L’occupazione è prevista crescere dell’1% nel triennio 2015-2017 a fronte di una media Eurozona di 0,9% in tutti e tre gli anni. Il tasso di disoccupazione scenderà secondo la Commissione europea solo gradualmente anche perchè i disoccupati scoraggiati rientreranno lentamente nella forza lavoro attiva. Il tasso di disoccupazione passerà dal 12,2% nel 2015 all’11,8% nel 2016 e all’11,6% nel 2017 rispetto a una media Eurozona rispettivamente a 11%, 10,6% e 10,3%.

Intanto nel 2015 il Prodotto interno lordo italiano aumenterà dello 0,9% in termini reali.

Lo prevede l’Istat stimando poi una crescita del 1,4% sia per il 2016 che per il 2017. L’Istituto ha così rivisto al rialzo le precedenti stime. Il dato di quest’anno è in linea con la stima del Governo, ma per i successivi il valore è più basso di 0,2 punti.

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