Europa senza speranze, almeno per un lustro, parola di Angela Merkel. « Dobbiamo trattenere il fiato per almeno cinque anni prima di superare l'attuale crisi economica», ha detto la cancelliera tedesca. E ha subito rincarato la dose: «Molti investitori non credono che possiamo mantenere le nostre promesse in Europa». Motivo per cui, ha aggiunto, bisogna proseguire nelle riforme strutturali al fine di ripristinare la fiducia degli investitori. E riattivare così l'economia dell'eurozona. Conclusione prevedibile: «Dobbiamo dar prova di rigore per convincere il mondo che è conveniente investire in Europa». Cioè, vanno rispettati gli impegni per il consolidamento dei bilanci e la riduzione del debito.
Un richiamo che la Merkel ha rivolto nel corso del congresso regionale del suo partito, la Cdu, nel Land del Meclemburgo-Pomerania, ma che ovviamente è dedicato soprattutto ai capi di Stato e di governo dell'eurozona. Che la cancelliera ha in programma di incontrare nei prossimi giorni, prima dell'atteso vertice sul bilancio europeo di fine novembre. Si comincia mercoledì prossimo con l'incontro più difficile, quello con il primo ministro britannico. Appena avrà concluso il suo discorso programmatico all'Europarlamento di Bruxelles sullo sviluppo dell'economia e dell'unione monetaria, la Merkel volerà infatti a Londra: obiettivo, sventare, in un faccia a faccia con David Cameron, la minaccia del veto britannico sul bilancio europeo, in caso di aumento del budget per i prossimi sette anni. Il 12 novembre la cancelliera sarà in Portogallo e giovedì 15 vedrà il Primo ministro francese Jean-Marc Ayrault. Sullo sfondo, una fotografia con più ombre che luci: quella scattata nei giorni scorsi dall'Eurostat che mostra un'Europa ancora con un debito in salita, al 90% sul Pil nel secondo trimestre, e una disoccupazione record all'11,6%, con quella giovanile sopra il 23%.
E ancora, la Grecia, le cui sorti restano appese ad un accordo con la troika che vacilla tra i rischi di terremoto nella fragile coalizione del governo Samaras e la bocciatura della Corte dei conti ellenica del pacchetto pensioni, fulcro dell'impalcatura dell'intesa con i creditori internazionali. Le trattative sulla prossima tranche di aiuti ad Atene potrebbero estendersi fino al termine di novembre, riporta il settimanale tedesco Focus. Ma a dare man forte alla cancelliera tedesca e alla sua linea del rigore ad ogni costo, interviene il suo ministro dell'Economia, Philipp Roesler, escludendo la possibilità di uno sconto dei debiti di Atene che riguardi i creditori pubblici, perchè metterebbe in pericolo la Germania e la sua credibilità finanziaria.
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