La crisi torna a farsi sentire soprattutto sui titoli di Stato italiani. Dopo mesi il differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi è tornato a toccare la soglia psicologica dei 500 punti base, dopo aver aperto a 477 punti base. Lo spread è poi sceso a 498 punti base, con un rendimento decennale del 6,16%. Alla fine il differenziale ha chiuso a 500, dopo aver raggiunto un massimo di 504 punti.
Va pure peggio anche alla Spagna dove le forti vendite hanno fatto salire i rendimenti decennali al 7,22% ben oltre la soglia critica del 7%, mentre lo spread con i titoli di stato tedeschi ha superato per la prima volta i 600 punti base con un picco di 606, nonostante il via libera dell’Eurogruppo sugli aiuti alle banche spagnole.
Male tutte le Borse europee, trascinate al ribasso da Milano e Madrid. Ad agitare i mercati è il timore che la Spagna sia costretta a chiedere accesso a un piano di salvataggio tout-court, reso sempre più concreto dal record toccato dallo spread spagnolo. Tensioni che hanno innescato un’ondata di vendite concentrata in particolar modo sul settore bancario, specialmente a Madrid, maglia nera con l’indice Ibex giù del 5,82% a 6.246,3 punti. Pesante anche Piazza Affari, colpita in modo analogo dal forte rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato e dai conseguenti ribassi dei titoli del comparto finanziario. L’Ftse Mib di Piazza Affari perde il 4,38% a 13.
067,22 punti. Cali decisi ma più contenuti per Francoforte (-1,9% con il Dax a 6.630,02 punti) e Parigi (-2,14% con il Cac 40 a 3.193,89 punti. Se la cava con un arretramento dell’1,09% l’Ftse 100 di Londra, a quota 5.651,77 punti).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.