Cucinelli, debutto boom in Piazza Affari (+50%)

Cucinelli, debutto boom in Piazza Affari (+50%)

Passerella da applausi in Piazza Affari per Brunello Cucinelli, che sbanca il listino con un balzo di quasi il 50% per cento. La prima - e finora unica - Ipo del 2012 si è trasformata in un successo del made in Italy. Le azioni sono schizzate da subito, fino ad arrivare all’asta di volatilità per eccesso di rialzo (+30 per cento). E a fine seduta il titolo, collocato a 7,75 euro (ovvero al massimo dell’intervallo di prezzo), è arrivato a 11,6 euro (+49,68%). La società, quindi, al termine della prima seduta di Borsa già valeva oltre 260 milioni in più. Numeri che non si vedevano dai tempi della bolla hi-tech, ma questa volta protagonista è un imprenditore dell’antica arte della lana, e il riferimento al Rinascimento non è fuori luogo per Cucinelli, mecenate del borgo medievale di Solomeo (Perugia), sede dell’azienda, dove si vive e si lavora secondo una filosofia a misura d’uomo. «Oggi si è realizzato quanto sognavo: dare dignità al lavoro, renderlo più umano e pensare non solo ai prossimi tre mesi della società, ma ai prossimi tre secoli», ha commentato emozionato il re del cachemire alla presenza di un folto parterre di banchieri tra cui il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel, che ha accompagnato la matricola in Borsa. Mediobanca e Bofa Merrill Lynch hanno esercitato anche la greenshoe. Un plauso è arrivato anche dall’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi: «Siamo certi che la quotazione consentirà a questa impresa di sostenere con maggior forza i propri piani di sviluppo nel medio e lungo termine, supportandola soprattutto nel percorso di crescita e confronto a livello internazionale». Del resto, che il gruppo del cachemire avesse il vento in poppa in questa operazione si era visto già dai primi passi del piano per il traguardo-Borsa. Prima la forte attenzione riservata dalla stampa nazionale e internazionale per l’apertura del capitale della società, piccola ma con un giro d’affari di 250 milioni di euro. Poi, l’offerta per piazzare il 30% del gruppo che ha registrato in poche ore - lo scorso 16 aprile - il tutto esaurito. Infine, l’arrivo nella compagine degli azionisti di protagonisti del made in Italy di tutto rispetto come Benetton (2%), Zegna (3%), Piquadro e Yoox (con quote sotto il 2%).

E Cucinelli ha ricambiato la fiducia, non solo dando parecchie soddisfazioni a chi si è aggiudicato i titoli ma anche trainando l’intero comparto del lusso in Piazza Affari: oltre a Ferragamo (+3,9%), sono volate Aeffe (+7,8%) e Yoox (+8,1%).

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