Economia

De Meo: "Ecco la mia rivoluzione tech per Renault"

Nel nuovo piano taglio ai costi e più elettrico. Oggi l'ultimo giorno di Fca in Piazza Affari

De Meo: "Ecco la mia rivoluzione tech per Renault"

Singolare incrocio automobilistico tra Francia e Italia. Ieri, il milanese Luca De Meo, dal primo luglio 2020 ad di Renault, ha presentato online da Parigi il piano del gruppo, in pratica una vera Renaulution al 2025. Domani, invece, toccherà a Fca di casa Agnelli e a Psa della famiglia Peugeot (per entrambe le società oggi ultimo giorno di quotazione) unirsi in Stellantis e mixare i marchi italiani, francesi, americani e anche uno tedesco. Martedì prossimo sarà Carlos Tavares, ad di Stellantis, a incontrare virtualmente i giornalisti e dare le prime indicazioni sui piani del gruppo.

Insomma, Renault, mancata sposa per poco di Fca, e Stellantis, conseguenza del successivo fidanzamento lampo tra il Lingotto e Psa, partono con i rispettivi programmi quasi in contemporanea, anche se per Stellantis la strategia dovrebbe essere delineata solo dopo l'estate. De Meo, ex manager di Fiat, si troverà «in casa», cioè in Francia, anche i marchi «amici» torinesi, da domani in Stellantis e alleati dei rivali di sempre Peugeot, Citroën e Ds. E lo stesso vale per Tavares, cresciuto in Renault, poi approdato alla controllata Nissan e, quindi, ancora a Parigi al fianco di Carlos Ghosn. Intrecci, incroci e amarcord per una sfida tra due autentici numeri uno. Resurrezione, ristrutturazione, rivoluzione sono i tre punti di una Renaulution che porterà a un calo della produzione a 3,1 milioni di veicoli l'anno con l'obiettivo di arrivare a un margine operativo del 3% nel 2023 e del 5% nel 2025, per 6 miliardi di cassa generata. Inoltre, via al taglio dei costi (quelli fissi di 2,5 miliardi, entro il 2023, per arrivare a 3 miliardi), «ma siamo qui per proteggere la nostra forza lavoro», ha rassicurato l'ad. «Entro dieci anni - le sue parole - passeremo da un'azienda automobilistica che lavora con la tecnologia a una realtà tecnologica che lavora con le auto, con almeno il 20% dei ricavi da servizi, dati e commercio di energia. Per noi il consolidamento è un tema passato, con la creazione dell'Alliance (insieme a Nissan e Mitsubishi) dobbiamo generare valore. Per lo sviluppo dei nuovi modelli scenderemo a meno di 3 anni e siamo aperti a partnership».

Riposizionati anche i marchi: Dacia-Lada come entry level, Renault per i segmenti medio e superiore con motori ibridi ed elettrici, e Alpine con tre modelli elettrici al top grazie anche all'accordo con Lotus. Tutto questo utilizzando solo tre piattaforme sviluppate con Nissan e Mitsubishi.

Nella gamma motori c'è anche l'idrogeno-fuel cell. E proprio nel Nord della Francia nascerà un polo per la nuova mobilità elettrica e a idrogeno che ambisce a diventare il più importante nel mondo. «Ecco la nouvelle vague di Renault», precisa De Meo. Tra i partner tecnologici, StM, Orange e Google. Entro il 2025 saranno 24 i nuovi modelli, di cui 10 elettrici. Tornerà la R5, sarà tutta elettrica e «andrà a toccare le corde nostalgiche degli anni '80», aggiunge l'ad di Renault.

Un po' come era successo in Fiat con la riedizione, in chiave moderna, della mitica 500.

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