Come dev'essere per evitare spese inutili

Il fenomeno è sempre più diffuso. La presenza media in un'assemblea ordinaria è di circa il 35-40% dei condòmini. Perché? Sembra che la diserzione sia dovuta alla presenza, immancabile, del vicino «rompi», sempre pronto ad attaccare briga per «futili motivi». Quasi tutti sono convinti che a causa di questi personaggi le assemblee durino notti intere... passate a discutere del nulla. Eppure si tratta di un appuntamento - una volta l'anno - che riguarda il patrimonio comune. L'autore del vademecum suggerisce di convocare l'assemblea al mattino o nel pomeriggio dei giorni feriali: «Se tutti siamo più rilassati, ci saranno meno scontri e litigi...». Sarà vero?
Poi c'è l'ultima «spiaggia»: la delega. Che non deve essere in bianco, ma occorre fornire al vicino di fiducia tutte le risposte relative ai vari punti dell'ordine del giorno. Talvolta, ricorda il vademecum, non si riesce a deliberare per pochissimi millesimi perché il delegato non sa che cosa fare e costringe l'amministratore a rinviare l'assemblea a data da destinarsi. Con aggravio di costi postali, amministrativi e di spostamento. In ogni caso, per quanto riguarda il capitolo deleghe, vale la pena di leggere attentamente il regolamento del condominio.


Il presidente: viene nominato dai proprietari, apre i lavori dell'assemblea, controlla la presenza degli intervenuti, i loro millesimi e tutte le deleghe. E dà inizio alla discussione rispettando i punti all'ordine del giorno. Detta così sembra la cosa più normale di questo mondo. Spesso, però non è così...

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