Economia

Dieselgate, accordo in Germania A Volkswagen costa 830 milioni

E in Italia riparte il processo voluto da Altroconsumo

Pierluigi Bonora

Herbert Diess (nella foto), ad di Volkswagen Group, ha dovuto cedere. Alla vigilia della ripresa del processo per il Dieselgate in Italia, dopo la class action presentata da Altroconsumo, ecco la tegola: il gruppo Volkswagen e la Federazione di consumatori tedeschi (Vzbv) hanno raggiunto un accordo che prevede il risarcimento totale di 830 milioni. La cifra, che va ad aggravare il conto generale del gruppo causato dallo scandalo delle emissioni truccate, ormai sopra i 30 miliardi di euro, corrisponde a un valore oscillante tra 1.350 e 6.257 euro per ciascun consumatore, a seconda del modello coinvolto e dell'età del veicolo.

L'accordo, a questo punto, rappresenta un importante precedente in vista della ripresa del dibattimento davanti al Tribunale di Venezia. In Italia sono oltre 75mila le adesioni alla class action promossa da Altroconsumo contro Volkswagen Group e la filiale di Verona guidata da Massimo Nordio. Si tratta di un processo lungo e complesso (la ripartenza è prevista agli inizi di marzo, salvo rinvii), che va avanti a colpi di udienze, atti e perizie tecniche con cui i legali di Altroconsumo, capeggiati da Paolo Martinello, stanno rispondendo ai tentativi del gruppo tedesco di contestare la richiesta di risarcimento e il diritto a partecipare degli aderenti. In caso di condanna nei confronti di Vw, ai sottoscrittori italiani della class action potrebbe spettare una somma complessiva tra 280 e 300 milioni.

«C'è il nostro massimo sostegno ai colleghi tedeschi - commenta Ivo Tarantino, capo delle relazioni esterne di Altroconsumo - ma al tempo stesso troviamo sconcertante e ingiusta la disparità di trattamento da parte della Casa automobilistica nei confronti delle altre vittime europee del Dieselgate. È giunto il momento che tutti gli automobilisti che sono stati lesi da Volkswagen ricevano un giusto risarcimento».

Cause analoghe contro Volkswagen Group sono state intentate anche in Belgio, Spagna e Portogallo.

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