Il «dieselgate» fa sbandare i conti di Volkswagen Prima perdita in 15 anni

Dalla crisi causata dal «dieselgate» alla rinascita. Matthias Müller, ad del Gruppo Volkswagen, lancia la sua sfida («emergeremo più forti») dopo aver annunciato, per il colosso tedesco, la prima perdita trimestrale da 15 anni, insieme all'attesa di un 2015 fortemente negativo proprio per lo scandalo delle false emissioni e la valanga di costi legali da affrontare. Di ieri, in proposito, l'ultima tegola: secondo uno studio di Mit-Harvard, gli scarichi fuori norma negli Usa di auto Volkswagen contribuirà alla morte prematura di 60 persone. Mentre le spese sanitarie derivate dall'inquinamento generato da queste auto causerà spese sociali per 450 milioni di dollari.

Gruppo Volkswagen, dunque, in profondo rosso: nel terzo trimestre le perdite ammontano a 1,67 miliardi, a fronte dell'utile di 2,97 miliardi di un anno fa. A pesare gli accantonamenti (6,7 miliardi) per coprire l'impatto del «dieselgate». L'azienda, inoltre, si aspetta un utile operativo «fortemente in calo» a fine 2015 rispetto al 2014, anche se le vendite di auto a livello globale dovrebbero raggiungere gli stessi livelli record dell'anno scorso (10,4 milioni) e il fatturato è previsto in crescita «circa del 4%». A Francoforte, il titolo è cresciuto del 4,2% dopo le ingenti perdite seguite allo scandalo e, probabilmente, come segno di fiducia alle parole di Müller.

Il caso del software truccato che travolto la casa madre Volkswagen ha finito per contagiare anche il gioiello Porsche. L'azienda ha comunicato di attendersi per il 2015 profitti sensibilmente ridotti rispetto a quanto stimato: un utile operativo netto dopo le tasse tra 800 milioni e 1,8 miliardi, rispetto a un'attesa tra 2,8 e 3,8 miliardi. Principale fonte di guadagno del gruppo resta sempre Audi che, nei primi nove mesi, ha realizzato un utile operativo di 4,02 miliardi (3,83 miliardi un anno prima). «La nostra - ha spiegato Müller agli analisti - sarà una crescita qualitativa». L'ad ha quindi preannunciato un'elaborazione ulteriore della strategia al 2018 che sarà presentata nel 2016. Queste le priorità allo scopo di garantire che Vw possa «rimanere uno dei principali costruttori in futuro».

Al primo punto c'è il supporto ai clienti interessati al problema diesel, quindi la necessità di far piena luce sullo scandalo «e imparare da quanto è successo». Importante sarà anche la maggiore indipendenza delle marche che compongono la galassia Vw e una revisione profonda della gamma. Da rivedere, infine, il modo di comunicare e la gestione degli errori.

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