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Ecco come evitare l'aumento della rata del mutuo

C'è aria di rialzo sulla rata del mutuo italiano anche sull'onda dell'inflazione europea che si è impennata al 3,4% a settembre: ecco cosa può cambiare e come difendersi

Ecco come evitare l'aumento della rata del mutuo

L'inflazione italiana potrebbe aumentare i tassi di interesse per il mutuo di casa: ecco perché è bene scegliere con cura la tipologia più adatta alle propri esigenze e trovare i giusti escamotage per evitare di pagare di più.

Come cambiano gli aumenti

Secondo quanto calcolato da Ing e riportato da Idealista, "un aumento di mezzo punto dell'Euribor si traduce in un aumento di 30 euro al mese della rata del prestito per un mutuo medio". In pratica, se si ottiene un mutuo della durata di 25 anni e del valore di 150mila euro, secondo le stime la rata subirebbe un aumento dell'1% attestandosi a circa 530 euro mensili. Con gli anni successivi, però, il tasso di interesse potrebbe superare il 3% e la rata "lievitare" fin verso i 644 euro, cioè il 21% in più rispetto al valore attuale.

Cosa è successo nel 2021

Nell'anno in corsi, i tassi di interesse dei mutui hanno iniziato a mostrare segni di rialzo anche se siamo ancora molto lontani da svariate situazioni vissute negli anni scorsi in cui si raggiungenvano tassi di interesse superiori anche all'8%. Secondo Facile.it, "nel corso del 2021, l’Eurirs (tasso di riferimento per i mutui a tasso fisso) ha avuto un andamento altalenante e, comunque sia, considerando l’indice a 25 anni, è passato dal -0,02% degli inizi di gennaio 2021 all’attuale (4 novembre) 0,40%, determinando una lieve crescita dei tassi applicati dalle banche". L’Eurirs è legato anche all'inflazione europea che ha avuto aumenti medi del 3,4% soltanto a settembre contro il 2,5% dei dati italiani. Questo fa sì che si temono "ulteriori rialzi dell’indice nei prossimi mesi”.

Cosa accade con il tasso variabile

Per quanto riguarda i mutui a tasso variabile, al momento registrano i valori più bassi degli ultimi cinque anni. "L’Euribor a 3 mesi, ad esempio, era pari a -0,56% agli inizi di gennaio 2021 ed è pari al -0,57% oggi. Gli analisti stimano tuttavia che anche l’Euribor, da qui a settembre 2023, potrebbe crescere attestandosi sullo 0,3%, il ché determinerebbe anche una crescita dei tassi variabili", scrivono gli esperti. Secondo quanto riportato da Mutuionline, la media dei tassi per i mutui a 20 e 30 anni del mese di ottobre era pari all'1,15% (contro l'1,53% del 2019), mentre i tassi variabili sono rimasti stabili allo 0,76%. Insomma, questi aumenti ci sono o no? Per adesso la risposta sta nel mezzo e non si deve pensare che il momento non sia proprizio per firmare un mutuo con rate convenienti.

Si parla di un aumento dei tassi Bce probabilmente nel 2022”, afferma Stefano Grassi, presidente di Affida, che aggiunge come al momento non ci siano le condizioni per la "stagflazione" (inflazione senza crescita). "Prima o poi i rialzi dei prezzi si adegueranno alla crescita mondiale, per stimolare la quale l’aumento dei tassi deve necessariamente essere cauto”. In passato ci sono tassi talmente bassi che le banche sono state costrette a giocare al ribasso degli spread, adesso la situazione non è più così e le banche "stanno cominciando a ritoccare al rialzo gli spread bancari per i nuovi contratti. Ma è una dinamica 'sana', - aggiunge Grassi a Idealista - in questo modo le banche si invogliano maggiormente ad erogare finanziamenti, poiché intravvedono ricavi superiori”.

Qual è il mutuo giusto

Per capire qual è la scelta più conveniente per il proprio mutuo, è necessario consultare bene il foglietto informativo fornito dalla propria banca con tutte le indicazioni specifiche dell’offerta di mutuo bancario oltre al modulo European Standard Information Sheet (ESEIS) dove sono illustrate tutte le condizioni generali del prestito: dal tasso di interesse alla durata del mutuo, passando per il numero di rate e l'importo di ognuna di esse. Dopo aver confrontato e valutato le condizioni migliori, si può capire qual è quello più adatto alle nostre esigenze. “Al momento i tassi fissi sono in rialzo ma ancora convenienti - aggiunge Stefano Grassi, mentre i variabili sono anch'essi ancora molto convenienti nonostante i rialzi annunciati nei prossimi anni.

"Quindi consiglierei la scelta o di un tasso fisso o di un tasso misto, ovvero un contratto che inizi con un tasso variabile e termini con un tasso fisso, oppure un variabile con cap”.

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